Coronavirus, Conte: “No motivi per non riaprire Lombardia, cittadini attenti”

Il premier: "Sta affrontando una prova difficile"

"Il piano nazionale di monitoraggio è molto sofisticato, non mi risultata che altri Paesi abbiano fatto un lavoro così articolato. È questo piano che ci permette di affrontare con fiducia la fase 2, altrimenti sarebbe stato irresponsabile disporre già dal 4 maggio la riapertura per 4 milioni e mezzo di italiani e da lunedì prossimo tutte le altre aperture. Però dobbiamo intenderci con i presidenti delle regioni: qui non c'è nessuno scarico di responsabilità, qui non si gioca con l'emergenza. Noi abbiamo predisposto un piano articolato. In questo momento è chiaro che la Lombardia sta affrontando prova più difficile. Consiglio ai lombardi di essere attenti. Le misure di distanziamento sociale sono importantissime. Noi non abbiamo motivo di dire alla Lombardia: non apri. La Lombardia può decidere di aprire, come del resto ogni regione. Lo Stato ha una funzione di vigilanza e di coordinamento. Se la curva è salita e scappa al controllo, siamo pronti a intervenire. Lo farà responsabilmente Fontana, ma in ogni caso c'è una clausola di salvaguardia che consente al governo di intervenire". Lo ha detto Giuseppe Conte rispondendo alle domande dopo la conferenza stampa.