Giuseppe Conte respinge gli attacchi arrivati da più parti dopo il discorso sulla Fase 2. "Non si può fare di più, non dobbiamo buttare a mare i sacrifici fatti", ha spiegato il premier, ammettendo: "Avrei dovuto parlare un linguaggio più diretto. Spiegare che siamo ancora a centomila positivi: una enormità". Ma la prudenza di Palazzo Chigi è legata alle valutazioni dei tecnici, Sulla critica per il mancato via libera alla celebrazione delle messe, Conte ha precisato: "Lavoreremo per definire un protocollo di massima sicurezza in pieno spirito di collaborazione con la Cei". Le celebrazioni liturgiche dovrebbero riprendere il 10 maggio con obbligo di mascherina.