Tutto pronto per Italia-Israele, sesta partita del percorso della Nazionale di calcio nelle qualificazioni ai Mondiali 2026: l’appuntamento è fissato per martedì 14 ottobre 2025 alle ore 20:45 presso il Bluenergy Stadium di Udine, casa dell’Udinese. Un match cruciale per il girone di qualificazione, che vedrà gli azzurri scendere in campo in un contesto delicato sia dal punto di vista sportivo che di sicurezza.
Italia-Israele, dove vederla in tv
La partita sarà trasmessa in diretta e in esclusiva su Rai 1, e in streaming su RaiPlay.
Il contesto delle qualificazioni Mondiali
L’Italia si presenta a questo appuntamento con l’obiettivo di consolidare il secondo posto nel Gruppo I delle qualificazioni mondiali. Attualmente gli azzurri occupano questa posizione con un distacco di sei punti (e una partita in meno) dalla capolista Norvegia, che sta dominando il girone con prestazioni da “schiacciasassi”. Anche se però l’Italia vincesse tutti i match da qui alla fine del girone (compreso il secondo scontro diretto contro gli scandinavi, che hanno vinto l’andata per 3-0), la differenza reti della squadra di Haaland – +26 contro il + 7 dell’Italia – renderebbe praticamente impossibile per la nostra nazionale raggiungere il primo posto che garantirebbe la qualificazione diretta.
Blindare il secondo posto è fondamentale per assicurarsi l’accesso e il miglior posizionamento possibile ai playoff per i Mondiali 2026. Israele, terza nel girone, ha ottenuto 9 punti in 6 partite e nell’ultimo turno ha subito una pesante sconfitta per 5-0 contro la Norvegia. Per gli azzurri, una vittoria a Udine significherebbe la matematica certezza di arrivare almeno secondi.
Le probabili formazioni di Italia-Israele
Formazione Italia (3-5-2)
Il commissario tecnico Gennaro Gattuso dovrà fare i conti con alcune assenze importanti per questo match. Alessandro Bastoni sarà sicuramente assente per squalifica, mentre anche Moise Kean rischia di non esserci a causa di un infortunio alla caviglia che lo ha fermato nel match contro l’Estonia di sabato. Per sostituire Bastoni, Gattuso dovrebbe schierare Mancini al centro della difesa a tre, affiancato da Di Lorenzo e Calafiori. In attacco, l’assenza probabile di Kean apre le porte a Pio Esposito, già in gol contro i baltici, che potrebbe avere una chance da titolare al fianco di Mateo Retegui.
Italia (3-5-2): Donnarumma; Di Lorenzo, Mancini, Calafiori; Cambiaso, Barella, Locatelli, Tonali, Dimarco; Esposito, Retegui. Ct. Gattuso
Formazione Israele (5-4-1)
La nazionale israeliana, guidata dal CT Shimon, dovrebbe schierarsi con un modulo difensivo a cinque, cercando di contenere la manovra offensiva degli azzurri. La squadra si affiderà all’esperienza di giocatori come Solomon, Gloukh e Abu Fani a centrocampo, mentre in avanti il riferimento offensivo sarà Khalaili.
Israele (5-4-1): D. Peretz; Dasa, E. Peretz, Baltaxa, Blorian, Revivo; Biton, Gloukh, Abu Fani, Solomon; Khalaili. Ct. Shimon
Misure di sicurezza eccezionali a Udine
La partita Italia-Israele a Udine si svolgerà in un clima di massima allerta per le questioni di sicurezza. Vista la delicata situazione geopolitica nella Striscia di Gaza e le numerose manifestazioni pro Palestina che si sono svolte in tutta Italia, il capoluogo friulano sarà blindatissimo per l’occasione. Il sindaco di Udine, Alberto Felice De Toni, ha confermato che le misure di sicurezza saranno notevoli, importanti e idonee a partite di questo tipo. Secondo le autorità locali, sono attesi circa 10.000 manifestanti e 5.000 persone allo stadio per assistere alla partita. Le manifestazioni saranno organizzate nel centro storico di Udine e non all’esterno dello stadio, che si trova in periferia, proprio per facilitare la gestione dell’ordine pubblico.
Niente Mossad a Udine: la smentita della polizia
Nonostante le voci circolate nei giorni scorsi, il dipartimento della pubblica sicurezza ha smentito categoricamente la presenza di servizi di intelligence stranieri, in particolare del Mossad, il servizio segreto israeliano focalizzato sulle operazioni all’estero. Le forze dell’ordine italiane gestiranno autonomamente la sicurezza dell’evento.
Il ministro dello Sport, Andrea Abodi, ha in ogni caso sottolineato l’importanza di mantenere alta l’attenzione: “Il modello dell’ordine pubblico è quello di sempre, con l’attenzione che, in questo periodo, sale di tono per la violenza che si sta manifestando in modo insopportabile e insostenibile oltre che incoerente rispetto a una domanda di pace. Non si può pensare alla pace pensando di promuoverla con la violenza”.
Il sindaco di Udine non sarà alla partita
In un gesto simbolico, il sindaco De Toni ha annunciato che non sarà presente allo stadio durante la partita: “Voglio lanciare un messaggio che se c’è un disagio e non c’è un clima di festa per un evento sportivo come questo, mi assumo la responsabilità di non andare alla partita e di esserci quando ci sarà un clima migliore”. Saranno invece presenti il Ministro dello Sport, il Presidente della Federcalcio Gabriele Gravina, il Presidente della Regione Friuli Massimiliano Fedriga, e tutte le autorità preposte all’evento.
La posizione della FIFA e il dibattito sul boicottaggio
La questione della partecipazione di Israele alle competizioni internazionali continua a far discutere. Nelle scorse settimane, la FIFA ha ribadito che Israele non sarà esclusa dalle gare di qualificazione ai Mondiali, nonostante le richieste di boicottaggio arrivate da più parti. Di conseguenza, UEFA e FIGC si sono adeguate, mantenendo la linea dell’indipendenza dello sport dalla politica.
Sul tema oggi, in un’intervista con il Corriere della Sera, si è espresso il presidente della Federcalcio israeliana, Moshe Zuares: “C’è grande ipocrisia in chi chiede la nostra sospensione e dimentica chi è stato attaccato il 7 ottobre, chi è stato tenuto in ostaggio per due anni e chi finora aveva rifiutato ogni proposta di fermare la guerra. Nessuno poi ha provato a spiegare come la sospensione di Israele avrebbe potuto dare un contributo positivo per risolvere la situazione. In ogni caso, visto i recenti sviluppi, questa minaccia teorica non esiste più“, ha affermato. “La federazione calcio palestinese e il suo presidente, che ha supportato ed esaltato il 7 ottobre, ha chiesto la sospensione di Israele: è una vergogna che la gente dimentichi i fatti oggettivi. In ogni caso il calcio deve tornare a far parte della cura, della crescita e della connessione fra le persone. Qualche giocatore si è mai rifiutato di giocare per paura o in disaccordo con il governo? No, mai“, ha aggiunto.

