L’ex allenatore della Juventus, Thiago Motta, in un’intervista al Corriere della Sera ha parlato del suo recente esonero dal club bianconero. “È difficile fare un’analisi, essendo così vicini a quello che è successo. Sicuramente sono deluso perché non è andata come speravamo, soprattutto in Coppa Italia e Champions. Però non sono d’accordo quando sento parlare di fallimento: il nostro lavoro è stato interrotto quando eravamo a un punto dal quarto posto in classifica che era, a inizio stagione, l’obiettivo prioritario” le parole di Motta.
“Quando ho accettato questo incarico, con grande entusiasmo – precisa Motta – sapevo che sarebbe stato un progetto triennale, fondato su una profonda rivoluzione della squadra, sul suo radicale ringiovanimento. So benissimo che, in squadre del livello della Juve, bisogna vincere. Tanto più dopo anni nei quali questo non è accaduto. Il progetto non è sicuramente andato come volevamo o come avevamo immaginato“.
Sul suo rapporto con lo spogliatoio, Motta infine precisa: “Chi dice che io avevo lo spogliatoio contro è un bugiardo. Sono cose inaccettabili, non è vero”, spiega, aggiungendo che “delle volte abbiamo vinto, delle altre no. Giudicarmi come allenatore, criticare le mie scelte di campo, di giocatori, di tattica, tutto quello che ha a che fare con il calcio lo accetto e lo accetterò sempre. E anzi sono analisi che aiutano a crescere. Però non accetto gli attacchi personali fondati su maldicenze”.