Lo ha annunciato la società nerazzurra la cui nuova maggioranza è in mano ad Oaktree

L’Inter ha deciso: sarà Giuseppe Marotta, attuale amministratore delegato, il nuovo presidente della società nerazzurra. Lo ha annunciato il club milanese, la cui nuova maggioranza è in mano ad Oaktree, con una nota ufficiale rendendo noto “la proposta di nomina di Giuseppe Marotta a Presidente e i nuovi membri del Consiglio di Amministrazione”.

 

“Oaktree – si legge nella nota del club -, nell’ambito del suo focus sulla stabilità operativa e finanziaria dell’Inter, ha proposto la nomina dei seguenti nuovi membri del Consiglio di Amministrazione: Alejandro Cano, Managing Director e Co-Head Europe per la strategia Global Opportunities di Oaktree; Katherine Ralph, Managing Director per la strategia Global Opportunities di Oaktree; Renato Meduri, Senior Vice President per la strategia Global Opportunities di Oaktree; Carlo Ligori, Associate per la strategia Global Opportunities di Oaktree; Delphine Nannan, Senior Vice President per l’ufficio di Oaktree in Lussemburgo; Fausto Zanetton, AD di Tifosy Capital & Advisory”.

“Il nuovo Consiglio riunisce competenze provenienti dall’Italia e dall’Europa, compreso il team di Oaktree che ha collaborato con il Club sin dal 2021. I nuovi membri del Consiglio di Amministrazione forniranno esperienza e competenze essenziali per realizzare gli obiettivi a lungo termine della Società e per garantire la prosperità, la crescita e il successo dell’Inter”, conclude la nota.

Marotta: “Grazie a Oaktree per la fiducia”

Desidero ringraziare Oaktree per la fiducia dimostrata nel darmi questa opportunità di lavorare al fianco loro e del Consiglio di Amministrazione. Questa nomina è un riconoscimento del fantastico lavoro svolto dalle molte persone che hanno gestito il Club negli ultimi tre anni. Sono orgoglioso di far parte dell’Inter e ribadisco il mio impegno nei confronti della Società”. Sono le prime parole di Giuseppe Marotta da neo presidente dell’Inter.

Oaktree: “Marotta darà forte continuità all’Inter”

“In quanto nuovi membri del Consiglio di Amministrazione dell’Inter, comprendiamo la nostra responsabilità nei confronti della Famiglia Nerazzurra e dell’eredità dell’Inter. Nel ruolo di Presidente, Marotta darà forte continuità al Club e porterà alla Presidenza l’esperienza, la passione e la dedizione maturate nel corso di una brillante carriera nel mondo calcistico. Il Consiglio di Amministrazione è pronto a sostenere il Presidente e la dirigenza dell’Inter per garantire che il Club sia posizionato per un continuo successo dentro e fuori dal campo” scrive Oaktree nel commentare la nomina di Giuseppe Marotta a presidente dell’Inter.

Marotta: “Come nuovo presidente Inter mi rivedo in Facchetti”

“Il valore della memoria è inestimabile e dà grande forza. In mente ora ho Giacinto Facchetti, che forse come profilo si avvicina a me”. Così Beppe Marotta nuovo presidente dell’Inter al termine dell’assemblea degli azionisti odierna a Palazzo Parigi a Milano. “I tempi dei presidenti mecenati sono finiti, hanno dato tanto e mi riferisco a Moratti, Pellegrini – ha aggiunto – oggi il calcio è diverso, ma questi presidenti hanno dato una linea da seguire”. “La mia motivazione nasce da chi mi ha preceduto“, ha concluso.

Facchetti Jr: “Marotta come mio papà, Inter è in buone mani”

 “Mi fanno molto piacere le parole di Marotta. Sono accomunati dal fatto di essere due presidenti non proprietari, questo è il punto di partenza, ma anche da radici lombarde di pragmatismo e di chi è cresciuto nel calcio passo dopo passo. Marotta lo ha raccontato oggi nel suo intervento in assemblea, dicendo che a 17 anni è entrato negli spogliatoi del Varese e da lì è iniziata tutta la sua carriera. Mi fa piacere che abbia ricordato papà nel momento in cui inizia il nuovo corso dell’Inter, con una nuova proprietà. Auguro a lui di poter continuare a lavorare bene per tutto il mondo Inter e a riuscire a continuare a farlo con il sostegno della proprietà e del mondo nerazzurro che non mancherà sicuramente. Anzi il mondo interista gli è grato per come ha tenuto l’Inter sempre in alto pur in mezzo alle difficoltà”. Lo ha detto a LaPresse Gianfelice Facchetti, figlio del grande Giacinto Facchetti, a proposito della nomina di Giuseppe Marotta a nuovo presidente dell’Inter e alle sue parole in ricordo proprio dello storico capitano nerazzurro. “Il fatto che sia poi un presidente operativo lo avvicina molto a mio padre. Ho apprezzato il discorso di Cano (manager di Oaktree, ndr), che ha confermato la massima fiducia nei dirigenti e il desiderio di garantire all’Inter prosperità e risultati. Mi sembra un modo molto saggio: entrare in punta di piedi in un club che funzione è il modo migliore per capire dove si può migliorare, perchè di cose da fare ce ne saranno come ad esempio la questione stadio”. “Anche risolvere subito la questione del rinnovo di Lautaro è un modo pragmatico per far capire che si va avanti e che si riparte bene”, ha concluso.

Facchetti Jr: “Anche Inter in mani Usa? Sfida è mantenere identità”

“Ormai in questo calcio è sempre più difficile la presenza di presidenti mecenati per sostenere una macchina molto costosa. Lo ha detto anche Marotta oggi in assemblea, quella idea penso ormai sia da accantonare”, ha aggiunto Facchetti. “Ma credo anche che non sia per forza l’era di una spersonalizzazione assoluta. E’ vero che entrano i fondi, la finanza e le proprietà straniere, anche in club più piccoli come l’Atalanta che giustamente tutti esaltano. Ciò detto la sfida è quella di mantenere l’identità in un mondo globale. È un calcio globale, ma che anche nello scenario in cui si muove può mantenere la sua identità”. “Da interista devo dire che la vera prima grande risorsa per garantire questa identità la tifoseria, unica per numeri e con un patrimonio che spesso viene sottotaciuta che sono i club organizzati che per primo portò in Italia Helenio Herrera. E’ una tifoseria appassionata, colta, che vuole sempre conoscere la sua storia”, ha spiegato. “Noi interisti siamo la prima garanzia del nostro futuro, perchè quando il regime fascista ci cambiò il nome da Internazionale in Ambrosiana, in un momento storico particolare, noi ce lo siamo ripresi e ci siamo ripresi sempre tutto quello che ci apparteneva. Il nostro punto di forza è proprio questa vicinanza e senso di appartenenza”.

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