Il tecnico alla vigilia del match contro il Verona: "Sento sostegno società"

“Dopo la gara contro la Fiorentina ho assistito a una mancanza di rispetto nei miei confronti, però ci sono stati anche giornalisti e tifosi che mi hanno sostenuto”. Lo ha detto il tecnico del Napoli Rudi Garcia in conferenza stampa alla vigilia della sfida di campionato con l’Hellas Verona. “Ho trovato questa vicenda molto sproporzionata – ha aggiunto rivolgendosi ai giornalisti in sala stampa – Per questo non sono rimasto contento. Non mi nascondo, però sono deluso del fatto che pensavo di avere un atteggiamento collaborativo anche con voi, ma mi sto chiedendo se mi sto sbagliando. Dovrò riflettere su questo”, ha aggiunto Garcia.

Garcia: “Sereno e tranquillo, sento sostegno società”

“Io sono sereno e tranquillo, dico questo perché se rispondo alle vostre domande con carattere non bisogna interpretare questa cosa come se fossi nervoso”, ha aggiunto l’allenatore francese. “La cosa che conta è il mio lavoro con la squadra, con lo staff e il rapporto con i dirigenti – ha proseguito – Subito dopo la gara con la Fiorentina ho avuto il sostegno dei miei dirigenti e ieri nello specifico quello del mio presidente. Adesso l’importante è vincere a Verona anche se abbiamo tre partite in settimana e tutte e tre sono importanti, ma la prima lo è di più”.

Garcia: “Ora so chi sono i miei amici e i miei nemici”

 “Non da parte di tutti voi, ma c’è stato qualcosa di esagerato no? Diciamo che adesso so chi sono i miei amici e i miei nemici. Io sono tranquillo e sereno”, ha aggiunto poi Garcia rivolgendosi in tono polemico con i giornalisti. A fine conferenza è poi intervenuto anche il presidente Aurelio De Laurentiis, che ha aggiunto che “il problema non è che lui faccia analisi di buoni e cattivi, non ci sono buoni e cattivi come a scuola – ha evidenziato – Quello che non fa onore a qualcuno di voi, e questo lo dico da quando sto qui, è quando uno legge delle cose inventate di sana pianta. E io delle volte ci rimango ancora, perché spero sempre che le cose cambino. Allora chiamo il giornalista e dico ‘perché hai scritto questa inesattezza?’ e lui mi risponde ‘io non riesco a parlare con nessuno della società, e le pagine le devo riempire’ . Non è una buona ragione, il giornalismo non si fa in questo modo”.

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