I Bianconeri non faranno ricorso. Il presidente Ferrero: "Convinti della correttezza del nostro operato"
Esclusione dalla prossima Conference League e 20 milioni di euro di multa alla Juventus per gli illeciti legati alla vicenda plusvalenze e stipendi. A sette mesi dall’apertura del fascicolo e a pochi giorni dalla deadline per il sorteggio dei preliminari di Conference League è arrivata la sentenza della Prima Camera del CFCB della della Uefa, presieduta da Sunil Gulati, che ha punito il club bianconero in violazione del quadro normativo e del settlement agreement firmato nell’agosto 2022. Pertanto sarà ancora la Fiorentina la squadra che rappresenterà l’Italia nella prossima edizione della Conference League.
La Uefa ha anche deciso di imporre al club un contributo finanziario aggiuntivo di 20 milioni di euro. Di questo importo, 10 milioni di euro sono condizionali e saranno applicati solo se i bilanci annuali del club per gli anni finanziari 2023, 2024 e 2025 non saranno conformi ai requisiti contabili definiti nell’Allegato G del Regolamento per le licenze per club e la sostenibilità finanziaria Uefa. La Juventus in una nota dichiara che “pur continuando a ritenere inconsistenti le asserite violazioni e corretto il proprio operato, ha dichiarato di accettare la decisione rinunciando a proporre appello, escludendo espressamente, e lo Uefa CFCB prendendone nota, che questo possa costituire ammissione di qualsiasi responsabilità a proprio carico”.
Ferrero: “Dispiaciuti. Convinti della nostra correttezza”
In questi sette mesi i giudici di Nyon hanno analizzato le migliaia di pagine di documentazione arrivata dall’Italia, in seguito all’apertura dell’indagine penale e di quella sportiva a carico del club bianconero. Tutto sommato per la Juventus è il male minore, visto che se la sentenza fosse slittata ancora c’era il rischio che sarebbe stata poi comminata sulla stagione sportiva 2024/25 quando i ragazzi di Max Allegri potrebbero anche essere qualificati per la Champions League o per l’Europa League. E’ forse anche per questo che alla fine il club torinese ha deciso di non fare ricorso, come spiegato anche dal presidente Gianluca Ferrero. “Siamo dispiaciuti per la decisione. Non condividiamo l’interpretazione che è stata data delle nostre tesi difensive e restiamo fermamente convinti della correttezza del nostro operato e della fondatezza delle nostre argomentazioni”, ha detto. “Tuttavia, abbiamo deciso di non presentare appello contro questo giudizio. Questa decisione è in linea con quella presa lo scorso maggio nell’ambito dei contenziosi con la Figc. Come in quel caso, preferiamo mettere fine al periodo delle incertezze”. “Andare in appello ed eventualmente in altri gradi di giudizio, incerti negli esiti e nei tempi, aumenterebbe l’incertezza rispetto alla nostra eventuale partecipazione alla Champions League 2024/25. Vogliamo invece che la prima squadra – conclude Ferrero – i nostri tifosi, i nostri sponsor, fornitori e partner finanziari possano vivere la stagione 2023-24 con la massima serenità e certezza rispetto ai risultati conseguibili sul campo, soprattutto dopo la turbolenta stagione passata”.
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