Il tecnico di Certaldo si separa dagli azzurri nonostante lo scudettoi. Ma anche le avventure a Roma, San Pietroburgo e Milano (sponda Inter) erano finite in maniera complicata

L’addio di Luciano Spalletti al Napoli adesso è certo. “E’ un uomo libero, è giusto lasciarlo libero. Ci ha dato tanto e lo ringrazio”, ha detto il presidente partenopeo Aurelio De Laurentiis durante la sua ospitata a ‘Che tempo che fa’. Il tecnico di Certaldo lascia dopo aver vinto il suo primo scudetto in Italia. Si prenderà a quanto pare un anno sabbatico. “Se non si può dare quello che merita la piazza è giusto fare dei ragionamenti”, aveva spiegato l’allenatore toscano negli scorsi giorni. Un addio doloroso, l’ennesimo della carriera di Spalletti, uomo dal carattere difficile e spesso divisivo. 

Dopo Genova e Venezia il primo addio doloroso alla Roma

L’inizio della sua carriera da mister è in salita. Esoneri ma ritorni a Genova, sponda blucerchiata, e Venezia, dove convive con il vulcanico presidente Zamparini. Poi le belle esperienze ad Ancona e Udinese che lo lanciano tra i grandi. 

Il primo addio complicato però arriva alla fine della sua prima esperienza alla Roma. Il primo settembre 2009 si dimette – lasciando due anni di contratto – dopo le prime due partite di campionato, in cui arrivano due sconfitte. “Ritengo che sia la cosa più giusta in questo momento, proprio per il rapporto che ho avuto in questi 4 anni e un pezzetto, sia con la squadra ma soprattutto con la città”, diceva Spalletti. 

L’esperienza allo Zenit

Dopo i 4 anni in giallorosso, c’è l’avventura allo Zenit di San Pietroburgo che inizia l’11 dicembre 2009.  In Russia Spalletti resta 4 anni conquista due scudetti e altri tre trofei ma il 10 marzo 2014 viene esonerato in un momento di risultati deludenti: “Ho trascorso quattro anni fantastici.  Vittorie indimenticabili, gioie grandissime e qualche amarezza che porterò per sempre con me. San Pietroburgo è casa mia e qui continuerò a vivere”, le parole del tecnico di Certaldo che si ferma per quasi 2 anni. 

Il ritorno a Roma

Il 14 gennaio 2016 ritorna alla Roma dove vivrà l’esperienza più turbolenta della sua carriera. I risultati non mancano ma a tenere banco è il rapporto con l’icona giallorossa, Francesco Totti. I tifosi si schierano con il capitano e di fatto l’allenatore è costretto all’addio al termine della stagione 2016/17.  Nella sua ultima partita, giorno dell’addio di Totti, viene subissato di fischi dall’Olimpico. Un triste finale per una lunga storia d’amore alla Roma durata complessivamente ben 297 match. 

Roma - Cesena

L’avventura all’Inter

Dopo il giallorosso bis, il 9 giugno 2017 Spalletti si accasa all’Inter reduce da un lungo periodo lontano dall’Europa che conta. Resta in nerazzurro due anni ma le due qualificazioni alla Champions League non gli bastano: il 30 giugno 2019 viene esonerato per far posto ad Antonio Conte. Un licenziamento che il mister toscano non digerisce anche se il commiato è conciliante: “Un onore allenare l’Inter”, afferma il tecnico che resta fermo per altri 2 anni prima del suo riscatto al Napoli e prima del nuovo, fresco, addio.

 

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