Serie A, verso la riforma: ecco il decalogo della Lega

Lorenzo Casini ha presentato, punto per punto, i dieci temi che pongono le basi del futuro

La Serie A è ancora ferma per il Mondiale, ma i club vanno avanti sulla proposta di riforma del sistema calcio e oggi l’assemblea della Lega A, a Milano, ha approvato un documento che sarà sottoposto alla Figc: un testo in dieci punti da cui partire per rifondare il movimento. Il presidente della Lega di Serie A, Lorenzo Casini, spiega: “Abbiamo messo a punto un documento per una riforma per rendere migliore la serie A. Sono dieci temi, che contengono poi diversi pacchetti di proposte e iniziative, dall’ordinamento dei campionati, alla sostenibilità economica, le infrastrutture, la valorizzazione dei giovani, alcune proposte per Fifa e Uefa, con otto gruppi di proposte legislative”.

I dieci punti dall’ordinamento dei campionati alla valorizzazione dei giovani

Una proposta di riforma che, sottolinea Casini, “ruota intorno a tre concetti fondamentali: infrastrutture, risorse e cultura, investendo maggiormente sul femminile, sui settori giovanili e incrementando la presenza in ambito scolastico”. Diversi i temi trattati nel documento, che pone le basi, nelle intenzioni della Lega, per la Serie A del futuro: l’ordinamento dei campionati, le infrastrutture, la valorizzazione dei giovani, le rose, le seconde squadre, il calcio femminile, la Coppa Italia e la Supercoppa, la governance federale, le proposte a Fifa e Uefa, le proposte legislative e le azioni con l’Ue.

“Sicuramente – aggiunge Casini – il tifoso può essere interessato da quello che riguarda il gioco, e qui facciamo riferimento al Var a chiamata, a rendere pubblici i dialoghi dell’arbitro con il Var, poi c’è il tema del tempo effettivo, assicurando una maggiore uniformità della durata delle partite. Poi vorremmo poter far scaldare 5 giocatori insieme, cosa che ora la Uefa consente ma in Italia non si può fare“. Mentre per quanto riguarda il fuorigioco semiautomatico, come già annunciato, l’obiettivo è introdurlo a gennaio, “al massimo entro il 27, quando inizierà il girone di ritorno”.

Stadi e infrastrutture al centro dei cambiamenti

A essere centrale nel documento è soprattutto il nodo stadi e infrastrutture: “Il calcio italiano come tutto il mondo dello sport è in una fase di faticosa ripresa dopo la pandemia. Ma c’è la consapevolezza che è giunto il momento di attuare una serie di cambiamenti per migliorare tutto il sistema”, a partire dalle infrastrutture, dice Casini, specificando che dalla Lega c’è “pieno supporto alla candidatura per gli Europei 2032, ma gli interventi sulle infrastrutture prescindono da questo. Allo stesso tempo esprimiamo la necessità di sfruttare questa occasione per migliorare ancora di più le infrastrutture”.

La diminuzione delle squadre in campionato non è tra le priorità

Mentre al momento non è tra le priorità della ‘Confindustria del pallone’ la diminuzione del numero di squadre nella massima serie: “Il numero di squadre al momento non è la priorità, tanti e tali sono i problemi del calcio nella sua interezza. La serie A nella sua storia ha avuto 16, 18, 20 squadre, ma in questo momento il tema è meno importante e urgente di quelli che sono stati trattati, e in assemblea tutti, anche i club che premono in questo senso, sono stati d’accordo”.

Troppe partite, meno amichevoli della Nazionale

Resta il problema dell’eccessivo numero di match, sul quale Casini chiama ancora una volta in causa la Nazionale: “Ci sono troppe partite, e pensiamo che sarebbe meglio eliminare alcune amichevoli della Nazionale. La Fifa stessa aveva proposto recentemente una riduzione delle finestre ma la richiesta è stata respinta. Noi vorremmo partire da una ragionevole revisione, magari accorpando quelle di settembre e ottobre. Non è minore amore per la Nazionale, tutt’altro: se si aumentano troppo le qualificazioni per i grandi tornei, magari guardando il ranking o la storia alcune Nazionali potrebbero giocare meno partite di qualificazione”.