Dopo il coro di critiche alla Super League, con le minacce dell’Uefa e la contrarietà dell’Unione europea e dei governi di Regno Unito, Francia e Italia, parla il numero uno della Superlega dei 12 top club, Florentino Perez. Il presidente del Real Madrid, promotore insieme al patron della Juve Andrea Agnelli, rompe il silenzio e difende il progetto. “Non è un campionato per club ricchi. Lo facciamo per salvare il calcio“. Un’idea, ha chiarito, portata avanti per contrastare le perdite economiche dovute alla pandemia. “I grandi club in Inghilterra, Italia e Spagna devono trovare una soluzione alla brutta situazione che sta attraversando il calcio”, ha spiegato Perez ai microfoni di El Chiringuito Tv.
“Abbiamo perso 5 miliardi. Quando non hai entrate oltre ai soldi delle tv, la soluzione è disputare partite più attrattive, che possano essere viste dai tifosi di tutto il mondo, con protagonisti i grandi club. – è il ragionamento del massimo dirigente della società spagnola – Siamo giunti alla conclusione che se invece di fare una Champions League avessimo organizzato una Super League, saremmo stati in grado di compensare ciò che abbiamo perso”.
“Cercheremo di iniziare il prima possibile. Parleremo con Uefa e Fifa, non so perché devono arrabbiarsi – prosegue Perez -. La Uefa ha lavorato a un format (la nuova Champions League) che per prima cosa non ho capito e poi non produce il reddito necessario per salvare il calcio. Dicono che inizieranno nel 2024, ma con il modello attuale nel 2024 saremo morti. Ci sono club che hanno perso centinaia di milioni”.
Il presidente della Superlega analizza i problemi del pallone, che secondo Perez non è più attraente per un pubblico giovane, sottolineando l’appeal del progetto Super League rispetto alla Champions: “Il calcio deve evolversi, come le società, le persone, le mentalità. Deve adattarsi ai tempi in cui viviamo. Il calcio sta perdendo interesse, il pubblico sta diminuendo e i diritti tv stanno diminuendo e qualcosa doveva essere fatto. I giovani non sono più interessati al calcio, perché ci sono molte partite di scarsa qualità e hanno altre piattaforme per distrarsi – rimarca il numero uno dei Blancos – . La Champions League è attraente dai quarti di finale, prima dobbiamo giocare con squadre modeste che non hanno appeal”.
Ma martedì mattina è arrivata anche la dura reazione al progetto del presidente della Fifa Gianni Infantino, intervenuto al Congresso della Uefa a Montreux: “Possiamo solo e fortemente disapprovare una Superlega, chiusa e distaccata dalle istituzioni attuali. Nessun dubbio sul fatto che la Fifa disapprovi. Pieno sostegno alla Uefa”. Il numero uno del calcio mondiale ha ribadito la minaccia di esclusioni per i club coinvolti, già annunciata dall’organismo europeo: “È mio e nostro compito proteggere il modello sportivo europeo, le competizioni per club, le squadre nazionali. Se andranno per la loro strada, dovranno pagare le conseguenze della loro scelta. O sono dentro o sono fuori. Non possono essere metà dentro e fuori”.