Così il tecnico del Sassuolo alla vigilia della sfida contro i rossoneri, uno dei club fondatori del nuovo organismo calcistico

Roberto De Zerbi durissimo contro la Super League alla vigilia della sfida con il Milan, uno dei club fondatori del nuovo organismo calcistico.”Io domani non avrei piacere ad andare a giocare la partita perché il Milan fa parte di queste tresquadre. L’ho detto a Giovanni Carnevali (l’ad del Sassuolo ndr) poi se mi obbligherà ad andare chiaramente ci andrò. Ma sono rimasto male. Va oltre il lavoro, allo stipendio, va nella sfera dei valori, dei sentimenti”, ha aggiunto il tecnico del Sassuolo.

 “Sono molto arrabbiato, era giusto che parlassi di questa Super League ai miei giocatori – ha continuato – Domenica è stato fatto un colpo di Stato, nei contenuti e nelle modalità. Il calcio è di tutti, è meritocratico. Si poteva fare questa cosa alla luce del sole, invece fare comunicati a mezzanotte congiunti era come se qualcuno dovesse porre bandiera in un posto sottratto a qualcun altro. Ciò va a ledere un diritto non solo circoscritto al calcio, che il più debole non possa crearsi un futuro più bello di quello che non dica la sua provenienza. Come se il figlio di un operaio non possa sognare di poter fare il dottore. Mi urta i nervi. E’ come dire: il pallone è mio e decido io. Il calcio ha un ruolo sociale diverso dal basket e da tutti gli altri sport. E’ così per l’Italia e per l’Europa, fare una Superlega dove loro decidono di entrare toglie l’essenza del calcio”. 

 

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