Sono serviti i calci di rigore al Milan per piegare un eroico Torino negli ottavi di finale della Coppa Italia. La squadra allenata da Stefano Pioli si impone per 5-4, dopo che tempi regolamentari e supplementari si erano chiusi sullo 0-0. Nei quarti di finale il Milan affronterà la vincente di Fiorentina-Inter, i tifosi e gli appassionati sognano già un suggestivo derby contro i cugini nerazzurri. In un gelido San Siro, la partita è rimasta sempre sul filo dell’equilibrio anche se il Milan ha dominato per lunghi tratti. Pur con Ibrahimovic dall’inizio, i rossoneri non sono mai riusciti a trovare la zampata vincente complice la grande serata del portiere granata Milinkovic-Savic (fratello del centrocampista della Lazio) freddo anche dal dischetto. Il Torino ha giocato con il cuore, in puro spirito granata, ha lottato fino alla fine ma non è riuscito a compiere l’impresa. Certo è che questi 120 minuti e la fatica nervosa potrebbe pesare e non poco sui prossimi impegni di campionato, con il Milan che affronterà nell’ordine Cagliari e Atalanta per fregiarsi del titolo di Campione d’Inverno.
Pioli fa un ampio turnover, ma in attacco ritrova da titolare Ibrahimoivic con alle spalle il trio Castillejo, Díaz e Leão. In difesa si rivede Musacchio, spazio anche al baby Kalulu. In mezzo Tonali sarà affiancato da Calabria. In porta c’è Tatarusanu. Nel Torino, Giampaolo fa rifiatare Belotti e schiera Gojak al fianco di Zaza in attacco. Non c’è Meitè, obiettivo di mercato proprio del Milan.
Nel primo tempo il Milan prova subito a prendere il gioco in mano con un pressing alto che mette in difficoltà i granata. I rossoneri provano a cercare Ibrahimovic con i traversoni provenienti dalle due fasce, in particolare da destra dove Castillejo e Kalulu che si propongono con buona frequenza. Il Toro si difende con ordine, ma quando può riparte con la velocità di Voivoda e gli inserimenti di Rincon. Il primo tiro in porta è proprio dei granata, con Zaza in contropiede. Il suo destro però è debole e centrale. La replica rossonera con un sinistro dalla distanza centrale di Calabria. Alla mezzora si vede per la prima volta Ibrahimovic, lo svedese si libera in area sul filo del fuorigioco ma calcia di controbalzo alto di poco sulla traversa. La squadra di Giampaolo ribatte colpo su colpo, ci prova anche Gojak dal limite ma Tatarusanu è attento. Primo tempo tutto sommato equilibrato, da segnalare un contatto sospetto in area granata fra Brahim Diaz e un difensore che l’arbitro lascia correre.
Nell’intervallo, doppio cambio nel Milan: fuori Ibrahimovic e Castillejo, Pioli manda in campo Calhanoglu e Hauge spostando Leao al centro dell’attacco. Il giovane portoghese si rende subito pericoloso, con due incursioni fermate però da Milinkovic. E’ un Milan più aggressivo e determinato quello del secondo tempo, il Torino di fatto non riesce più ad uscire dalla sua metà campo. Rossoneri vicinissmi al vantaggio dopo dieci minuti, prima con Calabria che impegna Milinkovic e poi con Dalot che colpisce il palo sulla respinta. E’ poi ancora Calabria a colpire un altro palo clamoroso, per un Milan anche sfortunato. Dopo un’ora di gioco, Pioli manda in campo anche Theo Hernandez e Kessie al posto di Musacchio e Calabria spostando Dalot a destra e Kalulu centrale. I rossoneri insistono e si rendono ancora pericolosi con Leao, che in pressing per poco non soffia la palla a Milinkovic davanti alla porta. Inutili le proteste del Milan che chiedeva un rigore per un fallo sul portoghese, ne fa le spese Donnarumma espulso dalla panchina per proteste. Il forcing rossonero è costante, ci prova anche Calhanoglu ma Milinkovic è attento. Poi è Brahim Diaz a divorarsi il possibile vantaggio nel finale, calciando alto tutto solo davanti a Milinkovic. Nel recupero Giampaolo si gioca la carta Belotti al posto dell’infortunato Zaza.
Il Gallo prova subito ad impensierire Tatarusanu con un sinistro in diagonale, parato dal portiere rumeno. La replica del Milan con Theo Hernandez che impegna Milinkovic dalla distanza. Il duello fra il terzino francese e il portiere serbo si ripete poco dopo, ha ancora la meglio il secondo. Sugli sviluppi del corner Calhanoglu ci prova da fuori calciando sull’esterno della rete. Le due squadre sono stanchissime, la partita si avvia così verso l’inevitabile epilogo dei calci di rigore. L’ultimo brivido è un sinistro a giro dal limite di Dalot con palla di poco fuori. Nella lotteria dal dischetto a condannare il Toro è un errore di Rincon, di Calhanoglu il penalty che regala al Milan i quarti di finale.