Per capire se l’operazione rimonta è ufficialmente iniziata, bisognerà attendere l’Epifania. E lo scontro diretto con il Milan. Intanto, però, la Juventus quantomeno dimostra di essersi messa alle spalle lo schiaffo natalizio preso dalla Fiorentina. La Vecchia Signora travolge l’Udinese 4-1 e per Andrea Pirlo, a prescindere dai tre punti, le buone notizie sono più d’una: se la doppietta di CR7 è ormai quasi ordinaria amministrazione, il ritorno al gol di Dybala e il rientro in campo, nel finale, di Chiellini, possono dare nuova linfa al tentativo di scalata dei bianconeri. Il risultato è pesante e punisce oltremodo gli ospiti, che hanno pagato qualche disattenzione difensiva di troppo e possono recriminare per due traverse colpite e un gol annullato dal Var, a De Paul, sullo 0-0. Il primo test per il ‘Maestro’ è superato ma i veri esami per la Vecchia Signore iniziano ora, con la doppia sfida di San Siro alle due milanesi e con il confronto interno contro Sassuolo in programma nelle prossime tre giornate. La stagione della Juve passa da lì.
Pirlo a poche ore del match perde Morata per un risentimento muscolare. Non una buona notizia per la Juve che – aspettando eventuali rinforzi in attacco di mercato – senza lo spagnolo difetta di profondità e verticalità: in parole povere pericolosità. Dybala, sostituto non naturale ma obbligato dell’ex Real Madrid, soffre infatti della sindrome del tuttocampista: riceve palla lontano dalla porta e non riesce a essere incisivo in zona gol. Lì davanti Ronaldo viene così abbandonato a sé stesso, oltretutto contro una squadra come l’Udinese, maestra nel sapersi difendere. Perciò, dopo il brivido iniziale portato da Ramsey, che sul cross al volo di Chiesa trova la pronta respinta di Musso, la gara si incanala sui binari preferiti a Luca Gotti: il pressing degli ospiti mette in difficoltà l’avversario, che fatica a costruire e a velocizzare la manovra. I friulani inoltre sanno pungere anche nell’area di rigore avversaria, ma il Var cancella il possibile vantaggio a De Paul per un tocco di braccio dello stesso argentino in avvio azione.
Tocca così a CR7 estrarre il solito coniglio dal cilindro per uscire dallo stallo. Questa volta con la complicità di Ramsey, che scippa palla a De Paul e manda in porta il fuoriclasse portoghese. Bonifazi non tiene il passo di Ronaldo, de Maio non riesce ad opporsi e Musso può solo raccogliere la sfera nella propria porta. L’Udinese non si scoraggia, anzi sfiora subito il pari: ‘dormita’ di Ramsey che perde palla nella propria tre quarti campo, tiro di Walace murato, poi Lasagna non trova il guizzo giusto per far male. Il vantaggio scuote una Juve fin lì troppo intorpidita. La Vecchia Signora prende fiducia e inizia a mettere alle corde i friulani, che si salvano grazie alla bella parata di Musso sulla combinazione centrale McKennie-Ramsey, con quest’ultimo vicino al gol.
ella ripresa i padroni di casa dilagano, sicuramente per propri meriti ma anche con un pizzico di fortuna. Diversamente da altre volte, intanto, la Vecchia Signora azzanna il secondo tempo, colpendo subito l’avversario con un diagonale in campo aperto di Chiesa, imbeccato da Ronaldo bravo a tagliare in due la retroguardia friulana, per poi calare il tris con il solito letale CR7, in una azione fotocopia, nata da una palla rubata in mezzo al campo (Bentancur su un distratto De Paul). Poco prima il Var aveva annullato una rete a Ramsey per un tocco, leggero ma decisivo, con il braccio. I friulani possono recriminare per una traversa centrata da Zeegelaar e, soprattutto, per il legno colpito sul 2-0 da Stryger Larsen di testa. Lì la partita si è virtualmente chiusa. Nel finale tra i bianconeri si rivede Chiellini ma soprattutto la Dybala Mask: la Joya ritrova la via della rete calando il poker nel recupero, in risposta al gol della bandiera di Zeegelaar. La Juve riparte, ma la guarigione definitiva e la strada verso la vetta è ancora lontana. Ed è destinata a passare, inevitabilmente, da San Siro.