Avanti a fatica, ma avanti. La Lazio contro il Bruges rischia di combinarla grossa. Sempre sopra nel punteggio, e con l’uomo in più per più di un tempo, i biancocelesti si fanno rimontare sul 2-2 dai belgi dopo un’ora di partita ben giocata e devono ringraziare per il passaggio del turno la traversa dell’Olimpico, che a tempo scaduto salva i padroni di casa sul tiro di De Ketelaere. Venti anni dopo l’ultima volta, l’Aquila torna tra le migliori sedici di Champions League. Il primo obiettivo stagionale è raggiunto. Il finale palpitante di quest’ultima sfida servirà però d’esperienza a Inzaghi per i prossimi appuntamenti. A cominciare dagli ottavi.
L’allenatore emiliano recupera Correa ma non Patric: nel 3-5-2 l’unica sorpresa è l’inserimento di Hoedt al centro della difesa al posto di Radu. Il ‘Tucu’ è regolarmente a disposizione e si fa subito notare: è suo il tapin vincente dopo neanche dieci minuti che ‘stappa’ la partita. Luis Alberto costringe Mignolet a una corta respinta, l’argentino è il più lesto e trova l’1-0. La gioia dei padroni di casa però dura poco, visto che i belgi al primo vero affondo pareggiano i conti, con un gol fotocopia a quello dei biancocelesti. Lang al 15′ ci prova da fuori, Reina non eccelle nell’intervento e Vormer rimette il Bruges in partita. La rete incassata a sorpresa scoraggia la truppa di Inzaghi, che inizia a pasticciare palla al piede, rischiando grosso al 19′ sulla percussione di De Ketelaere. Tocca al solito Immobile rimettere le cose a posto e spianare la strada alla Lazio. La Scarpa d’Oro della scorsa stagione viene atterrato in area da ClintonMata e dal dischetto è implacabile. Al resto ci Sobol, che lascia i suoi in inferiorità numerica prima dell’intervallo per un intervento in ritardo su Lazzari, dopo aver rischiato già grosso una manciata di minuti prima per un altro fallaccio sull’ex motorino della Spal.
Nella ripresa la Lazio entra in campo con la maturità e la saggezza della grande squadra. Forti del vantaggio e soprattutto dell’uomo in più i padroni di casa fanno girare palla o, eventualmente, attendono gli ospiti per poi punirli con ripartenze fulminee. Il piano tattico funziona, ma pecca di concretezza, perché la squadra di Inzaghi manca il colpo del ko: a turno ci provano Correa e Milinkovic, che calciano debolmente, e infine soprattutto Immobile, che in contropiede spara alle stesse da posizione favorevole. Una Lazio sciupona che alla fine paga: Vormer gode di troppa libertà sulla destra, il suo cross viene raccolto da Vanaken – complice un buco di Luiz Felipe – che incorna il 2-2. Il Bruges torna in vita, la Lazio si ritrova inaspettatamente a giocare una gara di sofferenza, dopo aver condotto per larghi tratti il match, e senza alcuni dei suoi uomini leader, da Immobile a Luis Alberto passando per Lucas Leiva, usciti uno dopo l’altro. Gli ospiti ci credono e in pieno recupero sfiorano l’impresa con De Ketelaere, che con un siluro colpisce la parte interna della traversa. I biancocesti si salvano con un pizzico di fortuna, pareggio serviva e pareggio è arrivato. Dopo vent’anni, l’Aquila è di nuovo tra le migliori sedici d’Europa.