La doppietta di Lukaku regala i tre punti ai nerazzurri che ancora sperano nella qualificazione. Decisiva la gara con lo Shakhtar

È una serata da pazza Inter, ma la strada verso gli ottavi di Champions è ancora percorribile. I nerazzurri, trascinati da un immenso Lukaku, passano 3-2 in Germania contro il Borussia Monchengladbach, in una gara spettacolare, tiratissima, combattuta in ogni contrasto. Compiuto il primo passo, Handanovic e compagni nell’ultima giornata dovranno battere lo Shakhtar, ancora in corsa dopo il successo sul Real Madrid, e al tempo stesso sperare che tra il Borussia e i blancos non finisca in pareggio per passare il turno. Non semplice, ma si sapeva fin dall’inizio, dalla doppia disfatta con il Real. Nella notte tedesca, al primo dentro o fuori della stagione, l’Inter conferma di essere una macchina da gol, con un Lukaku in forma smagliante, all’undicesimo centro stagionale con una doppietta da vero leader, e di avere più di un problema dietro, e in generale quando si tratta di gestire il risultato. Conte dovrà lavorare sul piano tecnico, ma dal punto di vista mentale la sua squadra ha risposto presente. Con una prova di carattere e personalità.

L’ex ct ritrova Brozovic a dirigere la linea mediana, con Barella e Gagliardini a guardargli le spalle. Anche perché Vidal è squalificato. A destra Darmian viene confermato a scapito di Hakimi, sul lato opposto torna Young. Davanti brilla la Lu-La, in palla fin dai primissimi minuti. Il Toro trova per due volte sulla propria strada Jantschke, Lukaku è sempre un fattore sia in fase di sponda sia quando rilancia l’azione con la sua falcata: al 17′ Young arriva a rimorchio ma spedisce sul fondo, un minuto dopo il suo tocco per Gagliardini favorisce l’inserimento di Darmian, che spacca la partita con un rasoterra che passa sotto le gambe di Sommer. I nerazzurri non si accontentano del vantaggio minimo e poco dopo la mezzora il portiere del Borussia si riscatta chiudendo lo specchio a Martinez, imbeccato dallo scatenato Lukaku. Appena gli ospiti rifiatano dopo 30 minuti giocati a gran ritmo i padroni di casa però tornano sotto. La conclusione di Lainer da fuori area – disinnescata da Handanovic – è il primo campanello d’allarme, a cui fanno seguito in rapida successione un colpo di testa di Stindl (debole) e una più insidiosa conclusione di Thuram. Al quarto tentativo il Borussia affonda, proprio nel recupero: cross dalla destra di Lazaro, Skriniar si perde Plea che salta tutto solo sul secondo palo e insacca.

Per l’Inter è tutto da rifare, ma a differenza dei primi 45′ in avvio ripresa non si vede lo stesso spirito battagliero. L’ingresso di Zakaria mette una toppa alla difesa troppo ballerina dei tedeschi, che oltretutto appaiono più sciolti anche da centrocampo in su. Su calcio d’angolo Thuram svetta da solo ma non centra la porta. Conte vede i suoi troppo fermi e dà la scossa: dentro Hakimi e la sua esuberanza, fuori il geometra Darmian. I risultati si vedono subito. Lukaku tocca di petto per Lautaro, che salta un uomo e calcia sul palo lontano centrando la base del palo. L’Inter non ha neanche il tempo per rammaricarsi, perché due minuti più tardi Gagliardini e Brozovic scippano palla a Thuram, Lukaku riceve palla, si allarga e fa partire un diagonale chirurgico. Il belga, semplicemente immarcabile, è scatenato e al 28′ cala il tris sull’invito puntuale di Hakimi, imbeccato da Sanchez, entrato poco prima per uno sfinito Lautaro. Gara chiusa? Macché. Tre minuti dopo il 3-1 Sanchez perde un pallone sanguinoso, Thuram fa correre Plea che resta freddo davanti ad Handanovic. Il finale si trasforma in una corrida: l’Inter sbaglia il gol della tranquillità da due passi con Young e poi trema per il tiro di Plea che si insacca in rete. L’arbitro però annulla per il fuorigioco di Embolo, che ostruisce la visuale di Handanovic sulla conclusione del compagno. Il primo passo è compiuto, ma che fatica.

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