L'ex medico storico: "Non è stato curato come si doveva"

“E’ inspiegabile che per 12 ore non abbia avuto attenzioni o controlli da parte del personale sanitario”. Matias Morla, avvocato di Diego Armando Maradona, chiede che venga fatta chiarezza sulla morte del Pibe de Oro in un comunicato che sta facendo il giro dei social, definendo una “idiozia criminale” il fatto che l’ambulanza “abbia impiegato mezzora per raggiungere l’abitazione dove Maradona era andato a vivere per iniziare la riabilitazione” dopo l’intervento al cervello. “Questo fatto non deve essere trascurato. Chiederò che si indaghi su questo – ha concluso Morla citando proprio Diego – Come diceva lui ‘tu sei il mio soldato, agisci senza pietà”.

“Diego non è stato curato come si doveva”. E’ l’accusa lanciata da Alfredo Cahe, storico medico personale di Maradona, che ha seguito il Pibe de Oro per 33 anni. “E’ morto in modo insolito – ha raccontato in una intervista a Telefe – L’ho visto alla Clinica Olivos ma non sono riuscito ad entrare in contatto con lui perché stava dormendo le due volte in cui sono andato”. Per il dottore “mi è sembrato sbagliato dimetterlo”, “doveva restare in una struttura diversa, come quando lo abbiamo portato a Cuba, dove le cose sono state fatte molto bene – ha concluso – Con lui in casa doveva esserci un medico, per le condizioni in cui si trovava. E poi il controllo cardiovascolare non è stato fatto in maniera completa. Non so quanto tempo abbia impiegato il medico ad arrivare con il defibrillatore: Diego non avrebbe dovuto trovarsi in quel posto, questo è ciò che penso”.

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