La parola sulle sconfitte decise a tavolino di campani e giallorossi passa alla Corte Sportiva d'Appello Nazionale

Ci vorrà ancora qualche giorno per sapere se la i tribunali federali ridisegneranno la classifica della Serie A. E' slittata infatti la decisione della Corte Sportiva d'Appello Nazionale in merito ai ricorsi presentati da Napoli e Roma contro le sconfitte per 3-0 a tavolino stabilite dal giudice sportivo. I campani si sono rivolti alla corte d'appello della Figc dopo la mancata disputa del match con la Juventus del 4 ottobre scorso, i giallorossi per aver utilizzato Diawara, inserito per errore nella lista Under22 anziché in quella Over23, nella sfida con l'Hellas Verona del 19 settembre terminata 0-0.

Il verdetto più atteso, anche perché destinato a fare scuola, era quello riguardante la partita fantasma di Torino, gara in cui il Napoli non si è presentato su divieto della Asl di competenza territoriale in seguito alle positività di Zielinski ed Elmas riscontrate nei giorni precedenti al big match. L'udienza però è andata per le lunghe e ha costretto i due collegi giudicanti, presieduti da Piero Sandulli e Lorenzo Attolico, a rinviare le decisioni attese in giornata. La tesi della società campana si basa sull'impossibilità di recarsi in Piemonte e sul fatto che la squadra fosse pronta a partire anche nel pomeriggio qualora avesse ricevuto l'ok da parte delle autorità sanitarie. "Un dibattimento assolutamente soddisfacente. Abbiamo spiegato la centralità del ruolo delle Asl e di come in nessuno dei precedenti si è risolto con un 3-0 a tavolino. È stata una discussione lunghissima – ha dichiarato il legale del Napoli Mattia Grassani ai microfoni di Radio Kiss Kiss – Il Napoli in questa vicenda è la parte offesa. Il club ha solo obbedito ad un'autorità superiore". Collegato, da remoto, anche il presidente Aurelio De Laurentiis, pronto ad andare avanti nella sua battaglia nel caso in cui il -1 in classifica non venisse tolto e non venisse stabilito di far disputare la partita. Prossima (eventuale) fermata il Collegio di Garanzia del Coni e, se necessario, il Tar. Aspetta di conoscere il proprio destino anche la Roma. L'equipe di legali giallorossi – in rappresentanza della società c'era anche l'ad Guido Fienga – ha cercato di far passare il messaggio secondo cui l'inserimento di Diawara nella lista sbagliata sia stato fatto in buona fede e che concretamente non abbia portato alcun vantaggio alla squadra di Fonseca. Ma per conoscere il giudizio della corte d'appello le due società dovranno attendere ancora un po'. 

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