Dopo il 6-0 contro la Moldavia, oggi la sfida a Danzica
Il ct degli azzurri Mancini resta fedele a se stesso e mostra di avere come sempre le idee chiare. Il suo modulo di gioco, plasmato negli ultimi due anni, è ben costruito e dunque la sfida contro la Polonia a Danzica non suscita in lui particolari interrogativi di formazione. "Chi giocherà farà bene", ha subito avvertito il ct cercando di stemperare alla vigilia la tensione di una sfida che non si annuncia facile, dove, fa intendere, sarà fondamentale affidarsi alla forza fisica e mentale del gruppo. Sullo slancio del successo netto e rotondo contro la Moldavia per 6-0, l'Italia dei record andrà a caccia di tre punti pesanti che serviranno a saldare la classifica del girone e mantenere solide la ambizioni per approdare alla fase finale del torneo che lo stesso commissario tecnico non ha nascosto di voler vincere. In attacco ha un 9 in più che è Caputo, terzo incomodo nella sfida infinita Immobile-Belotti, andato a segno nel suo debutto in azzurro mercoledì scorso. Ma le opzioni stavolta per una gara molto fisica contro i polacchi, terzi nel girone (ko in Olanda e vittoria esterna contro la Bosnia), saranno altre. E valuta la carta Kean, che potrebbe partire titolare, come esterno d’attacco nel 4-3-3, magari al posto di Pellegrini della Roma. "Immobile, Belotti, Kean, tutti vogliono giocare. Non ce n'è uno al quale piaccia stare in panchina, noi però abbiamo un modulo di gioco ben costruito e, finché non cambiamo qualcosa, là davanti qualcuno deve soffrire", ha avvertito il ct che in difesa punta a recuperare un perno essenziale come Chiellini che ieri ha rimediato una botta. "Speriamo che possa scendere in campo domani, ora sta molto meglio rispetto a quando è arrivato. Valuteremo, ma siamo abbastanza positivi", rassicura il Mancio che conosce bene la pericolosità di un attaccante come Lewandowski, considerato dal ct azzurro uno dei migliori attaccanti del mondo. "È un dispiacere non averlo visto giocare in Italia. È fondamentale per la Polonia, che però è formata da altri giocatori molto bravi", ha spiegato.
A centrocampo il ct ritroverà la mediana Barella, Verratti e Jorginho, con cui iniziò a costruirsi una nazionale propositiva e dominante nel gioco. Domani i tre torneranno insieme dopo quasi un anni: Ci si affida dunque a due registi che si dividono i compiti con abile sincronia aggiungendo le verticalizzazioni di Barella per quello che viene ormai definito un tridente capace di non dare punti di riferimento agli avversari. Non sarà facile scardinare la difesa polacca ma il match di due anni fa proprio contro la formazione di casa, anche in quella circostanza avversaria nella passata edizione della Nations League, fece da spartiacque: una rete di Biraghi all'ultimo minuto consentì di vincere a Chorzow e inanellare così una serie di 17 partite senza sconfitte. Era l'ottobre del 2018. Da allora Mancini sta cercando di capire come e dove può migliorare ancora questa nazionale anche in vista degli Europei itineranti del prossimo giugno. Da sfide come queste si vedrà la maturità della squadra e se i giovani lanciati da Mancini sapranno fare un salto qualitativo ulteriore. "Speravo che partita dopo partita la squadra migliorasse e così è stato. Sono stati molto bravi i ragazzi, il merito è loro, sono stati rapidi ad apprendere", ha voluto ribadire il ct atteso subito dopo la sfida con la Polonia allo scoglio Olanda a Bergamo: "Sono due partite importanti, non so se saranno già decisive. Non abbiamo programmato nessun turnover. Prima giochiamo questa gara contro la Polonia, poi valuteremo". Domani a Danzica è prevista la presenza di circa diecimila spettatori e a una precisa domanda secondo cui il presidente della FIGC Gabriele Gravina avrebbe chiesto allo stesso Mancini un passo indietro sulla questione apertura degli stadi, il ct ha replicato con un sorriso: "Sono molto avventurose come ricostruzioni. Ho sentito il presidente Gravina solo per fargli gli auguri nel giorno del suo compleanno".
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