Match spettacolare a San Siro deciso da Danilo D'Ambrosio all'89'

 Solita pazza Inter. Al termine di una partita a dir poco incredibile, la squadra di Antonio Conte bagna il suo esordio in campionato con una clamorosa e insperata vittoria sulla Fiorentina per 4-3. Gara decisa nel finale dai gol di Lukaku e D'Ambrosio, dopo che in precedenza la viola di Beppe Iachini era andata in vantaggio con Kouame, si era fatta superare una prima volta da Lautaro e dall'autogol di Ceccherini, per poi riportarsi avanti con due gioielli di Castrovilli e Chiesa. Non è bastata la grande partita di Ribery, protagonista a 37 anni di una sinfonia da fuoriclasse nella Scala del calcio. L'Inter ha vinto di rabbia, di orgoglio e soprattutto grazie alla rosa extralarge su cui può contare quest'anno Conte: quando nella ripresa puoi mandare in campo gente del calibro di Hakimi, Sanchez, Nainggolan e Vidal è impossibile quasi per chiunque reggere l'onda d'urto. Il carattere, marchio di fabbrica di Conte, è sicuramente la nota lieta per il tecnico nerazzurro, che avrà invece da lavorare molto sui meccanismi di una difesa apparsa troppe volte in difficoltà senza il suo leader De Vrij. La Fiorentina può invece recriminare sulle tante, troppe, occasioni fallite, in particolare da Kouame e Vlahovic.

Nell'Inter, Conte schiera subito da titolare il neo acquisto Kolarov in difesa, con il giovane Bastoni perno centrale al posto dello squalificato De Vrij. A centrocampo si rivede Perisic a sinistra, di rientro dal triplete con il Bayern Monaco. A destra gioca Cole. Sulla trequarti Eriksen, alle spalle di Lukaku e Lautaro. Partono dalla panchine gli altri due neo acquisti Hakimi e Vidal. Nella Fiorentina, Inchini schiera un modulo quasi speculare con Chiesa largo a destra, mentre in attacco la coppia Ribery-Kouame. In tribuna un migliaio di spettatori invitati, in gran parte operatori sanitari degli ospedali Humanitas e Sacco di Milano, in prima linea nella lotta al coronavirus. Prima della partita osservato un minuto di silenzio in memoria di Daniele De Santis, l'arbitro rimasto vittima con la sua compagna di un tragico agguato a Lecce.

Pronti via e dopo 3' Fiorentina a sorpresa in vantaggio con Kouame, su assist da due passi di Bonaventura. Il Var convalida dopo aver visionato la posizione regolare dei due attaccanti viola sul cross iniziale di Biraghi. Sorpresa nell'occasione la difesa dell'Inter, che accusa il colpo, e Barella si fa subito ammonire per un brutto fallo su Ribery. La Fiorentina gioca con personalità e sfiora subito il raddoppio con Biraghi. Si fa vedere anche Chiesa, ma nelle vesti di difensore con un grande intervento in scivolata a fermare Lautaro lanciato a rete. La partita si accende, con l'Inter che sfiora il pareggio con Brozovic, che manca di un soffio il colpo di testa a colpo sicuro su cross di Barella. Sul capovolgimento di fronte, viola vicinissimi al raddoppio con Kouame su assist di Ribery. Si salva Handanovic. Dopo venti minuti il Var corregge Calvarese, che aveva sanzionato con il rigore un intervento di Caceres in area su Lautaro, nettamente sul pallone. La Fiorentina ogni volta che attacca si rende pericolosa e va ancora vicinissima al raddoppio con un colpo di testa di Milenkovic, di un soffio alto. L'Inter inizia a spingere con veemenza, ma la Fiorentina si difende con ordine e non rinuncia mai a giocare. Prima dell'intervallo è ancora la squadra di Iachini a sfiorare il gol con il solito Kouame, questa volta Young salva l'Inter. Il gol lo trova invece Lautaro al 47', con un perfetto destro a giro dal limite, a coronamento di una micidiale ripartenza di Barella.

Nel secondo tempo, l'Inter ricomincia ad attaccare a pieno organico e dopo sette minuti (52') ribalta il risultato grazie a uno sfortunato autogol di Ceccherini su tirocross di Lautaro. Nel primo freddo autunnale di un San Siro deserto, si fa sentire il migliaio di spettatori presenti in tribuna. La Fiorentina però non si scompone e dopo cinque minuti (57') trova il pareggio con un delizioso diagonale di Castrovilli su assist perfetto di un intramontabile Ribery. Il fuoriclasse francese si ripete al 63', quando serve un assist fantascientifico in contropiede a Chiesa, che tutto solo davanti ad Handanovic non sbaglia: 3-2 per la Fiorentina. Conte prova a correre ai ripari, inserendo Sensi e l'esordiente Hakimi al posto di Eriksen e Young. L'Inter si riversa subito in avanti e sfiora il pari due volte con Lukaku, una con Lautaro e una con Barella. Decisivo Dragowski con un paio di super parate sul belga e sul centrocampista sardo. Nell'Inter entrano anche Vidal e Nainggolan per dare maggior fisicità al centrocampo. Dentro anche Sanchez per Perisic per uno schieramento ultra offensivo. I nerazzurri chiamano rabbia in avanti ma inevitabilmente concedono spazi al contropiede viola, con Vlahovic che si divora un gol su assist del solito Ribery. A sette dalla fine l'asso francese lascia il campo fra gli applausi, al suo posto Cutrone. E proprio quando perde il suo faro, la Fiorentina incredibilmente capitola due volte. A tre minuti dalla fine (87') Lukaku firma il 3-3 su assist di Hakimi, due minuti dopo D'Ambrosio (89') di testa segna il gol del 4-3 su cross di Sanchez. Una autentica beffa per la Fiorentina, che esce comunque a testa alta da San Siro.

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