Buonissima la prima per la Juve di Pirlo, 3-0 alla Sampdoria

Subito a segno il neo acquisto Dejan Kulusevski. Reti anche di Bonucci e Cristiano Ronaldo

Inzia con una bella vittoria la carriera da allenatore di Andrea Pirlo. Nella sua prima assoluta in panchina, il Maestro guida la Juventus alla vittoria sulla Sampdoria all'Allianz Stadium. Successo nel segno del nuovo volto Dejan Kulusevski, cui bastano 13' per firmare il vantaggio e la sua prima rete torinese, coronando una più che brillante prestazione.

Contro un avversario poco incisivo, la Signora non rischia sostanzialmente nulla, se non qualcosa nel finale. Ma aspetta troppo a chiuderla: la sicurezza arriva solo con la rete rocambolesca di Bonucci (79') e con quella Ronaldo (89'): per il portoghese anche una traversa nel primo tempo. Insomma, chi ben inizia è a metà dell'opera ma c'è da migliorare in attesa di test più impegnativi. Oltre a quella di Kulusevski, Pirlo può sorridere anche per la prova offerta da un altro dei nuovi acquisti, l'americano McKennie: energico, geometrico e pulito nelle giocate. In una parola, efficace. Positiva anche la serata di Ramsey, apparso rigenerato sotto la cura del nuovo tecnico. La sorpresa confezionata da Pirlo per il suo esordio si chiama Gianluca Frabotta: senza l'infortunato Alex Sandro e con Pellegrini con la valigia in mano, il classe 1999 viene preferito a De Sciglio e si piazza sulla fascia sinistra nel 3-5-2 bianconero. Non un esordio, perché la prima squadra l'aveva già assaggiata contro la Roma nell'ultima giornata dello scorso campionato. In campo dal 1' anche il neo acquisto McKennie, nella mediana completata da Rabiot e Ramsey, mentre senza l'infortunato Dybala e nell'attesa dell'arrivo di Dzeko il tandem offensivo non può che essere Kulusevski-Ronaldo. Una scelta di formazione inattesa anche da parte di Ranieri, alla 400esima panchina in A: Quagliarella in panchina e ruolo di terminale offensivo affidato a Bonazzoli.

Come prevedibile l'abbottonata Samp, schierata con il 5-4-1, si mantiene sottocoperta e lascia l'iniziativa ai bianconeri. Subito in palla Kulusevski, cui Pirlo lascia grande libertà di svariare e dirigersi là dove lo porta l'istinto. Il primo squillo lo regala Danilo con un bolide dalla distanza, ma si inizia a fare sul serio quando si scalda CR7: il portoghese, servito in profondità da Ramsey, da posizione defilata obbliga Audero alla chiusura in corner. I tempi sono già maturi per il vantaggio: e forse non è un caso che a firmarlo, con un pregiato colpo da biliardo, sia uno dei simboli di quello che promette di essere il nuovo corso bianconero. Ronaldo prova la conclusione respinta, la palla giunge a Kulusevski che trafigge Audero con un angolatissimo mancino. Al 13' arriva il primo gol dell'era Pirlo, nonché il primo in bianconero dello svedese, a segno al sesto pallone in gara toccato. Applausi scroscianti dai fortunati mille presenti in tribuna. La Juve, che non ha alcuna fretta di accelerare i ritmi, sfiora poi il raddoppio con l'onnipresente Ronaldo, dopo un recupero di McKennie: a fermare il bolide del portoghese è la traversa ad Audero battuto. Ed è ancora Ronaldo a impensierire i doriani spedendo sul fondo, da posizione più che invitante, l'invito di un pimpante Ramsey: errore non degno della sua fama. Quindi va in cerca di gloria McKennie, che ci prova dal limite con palla che sfiora di non molto la traversa. Il primo tempo, si è capito, è senza storia. Eppure prima dell'intervallo la Samp, su errore bianconero, ha una buona occasione in contropiede; ma il diagonale di Depaoli, assistito da Bonazzoli, non inquadra lo specchio.

Al rientro Ranieri, evidentemente scontento dei primi 45', si gioca subito il triplo cambio: dentro Quagliarella, Ramirez e Yoshida per Depaoli, Leris e Tonelli. Ma è la Juventus, con Frabotta, ad avvicinarsi ancora pericolosamente ad Audero, con il portiere attento a bloccare in due tempi il tentativo del classe 1999. La Samp prova, a fatica, ad alzare il baricentro ma le sue trame non si caricano mai di particolare pericolosità: come in occasione della girata tentata da Bonazzoli su cross di Thorsby. In ogni caso, la Juve non insiste nella ricerca dell'affondo decisivo e i ritmi nella parte centrale vanno un po' spegnendosi. Nelle file bianconere il brillante Frabotta lascia spazio a De Sciglio, subito in evidenza con un destro a giro disinnescato da Bereszynski, poi arriva il turno di Bentancur, dentro al posto di Cuadrado. Ronaldo prosegue il suo duello con Audero, che respinge senza particolari problemi il suo piazzato, ma non sembra serata per il portoghese. E allora, a far calare il sipario sulla gara a una decina di minuti dal termine ci pensa il blitz di Bonucci. Sugli sviluppi di un corner, Bereszynski liscia la sfera, il tentativo di McKennie viene respinto da Audero e il difensore è lesto nell'insaccare di tap-in da un passo. Non proprio un gol nato da schema. Con il conforto del risultato, Pirlo può concedere a Kulusevski, fuori per Douglas Costa, gli applausi dei mille in tribuna e regalare spiccioli Demiral: a lasciargli il posto Chiellini. La Juve non schiva tuttavia i brividi finali, portati da un colpo di testa di Ekdal che chiama il grande riflesso di Szczesny, al primo intervento della serata, e poi da un contropiede doriano che culmina in un diagonale di Quagliarella fuori di un soffio. In mezzo, ancora lavoro per Audero che si supera sulla conclusione d'istinto di McKennie da dentro l'area. A un minuto dalla fine, Ronaldo trova il sospirato sigillo. Alla festa per il battesimo di Pirlo partecipa anche il portoghese, su perfetto invito di Ramsey, con un diagonale semplicemente imparabile per Audero.