Tre traverse nell'anticipo serale della prima di campionato. Dzeko in panchina per tutta la gara

AAA Cercasi Centravanti Disperatamente. Roma e Verona danno vita a una partita spumeggiante, con occasioni da una parte e dall'altra, ma nessuna delle due riesce a primeggiare sull'altra. 'Colpa' dei tanti errori sotto porta e dell'assenza di un '9' che faccia male in area di rigore: ne scaturisce così uno 0-0 che inevitabilmente lascia tanti rimpianti. Il punto comunque fa più felice Juric, anche perché il suo Hellas è ancora in fase di ricostruzione dopo le cessioni estive eccellenti. Fonseca invece lascia il 'Bentegodi' con un solo pensiero nella mente: abbracciare un nuovo attaccante – Milik – il prima possibile. Con la speranza che Dan e Ryan Friedkin, presenti in tribuna alla loro prima uscita ufficiale, lo accontentino al più presto.

L'Hellas cambia gli interpreti (Amrabat e Kumbulla non ci sono più) ma lo spirito è rimasto lo stesso della scorsa stagione. Gran corsa, ritmo forsennato, giocatori che hanno fame e voglia di emergere. E che, soprattutto non hanno paura. Tupta a metà primo tempo si divora il vantaggio calciando debolmente tra le braccia di Mirante, costretto invece agli straordinari – con il decisivo aiuto della traversa – in chiusura di frazione sul tentativo di Tameze. Se i padroni di casa creano le occasioni migliori, la Roma si fa preferire sul piano del gioco. Il problema per Fonseca è l'assenza di un centravanti vero, tra l'attesa di Milik, che deve ancora risolvere alcune pendenze con il Napoli, e l'obbligo di rinunciare a Dzeko, promesso sposo della Juventus e in panchina per tutti i novanta minuti. Spinazzola infatti è il più ispirato da centrocampo in su, ma i suoi 'cioccolatini' non vengono raccolti né da Pedro né da Mkhitaryan, abili non a caso più a far segnare che a segnare. L'armeno, scelto come falso nove con lo stesso Pedro e Pellegrini alle sue spalle, si conferma tutto fuorché un cecchino anche al 39', quando in campo aperto viene murato da Silvestri, bravo anche su una punizione di Veretout.

Nella ripresa l'Hellas entra in campo ancor più con il coltello tra i denti. La Roma sembra sorpresa, in parte anche stanca, ma gli scaligeri in parte sprecano (Di Carmine spara alto di testa) in parte difettano di fortuna: Dimarco pesca il jolly da fuori ma il suo tiro sbatte contro la traversa prima (la seconda per i padroni di casa) e il palo poi. I giallorossi si scuotono, anche Fonseca trae linfa vitale dai cambi di maggiore qualità (bene in particolare l'ingresso di Kluivert) e nel finale sono i veneti a soffrire maggiormente. Il piazzato di Pellegrini aumenta di mezzo punto il voto in pagella di Silvestri, ancora una volta presente, mentre la conclusione da fuori di Spinazzola centra la traversa. Certificando uno 0-0 senza reti ma dalle mille emozioni.

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