I nerazzurri devono rimontare 6 punti alla Vecchia Signora quando mancano sei giornate alla fine del campionato
Niente illusioni ma la tentazione di provarci stuzzica un tecnico come Antonio Conte che ama inseguire le imprese impossibili. Improvvisamente per la sua Inter si apre una finestra inattesa, l'idea di stare a meno sei punti dalla Juventus affascina e, nonostante tenga un profilo basso, l'ex allenatore della Vecchia Signora non rinuncia a sognare. Le parole pronunciate dopo il poker contro la Spal lasciano infatti trasparire fiducia e convinzione. Sei lunghezze a cinque giornate dal termine sono tante, ha spiegato il tecnico che ha però spronato la squadra a non mollare, invitandola a continuare a fare bene, migliorare, non abbassare la guardia e puntare al massimo. La partita di domenica contro la Roma diventa così la sfida verità, l'ultima autentica possibilità per provare una rimonta che appare inimmaginabile. L'idea è quella di vincere non solo per mettere pressione a chi sta davanti ma anche per tenere lontana le due concorrenti Atalanta e Lazio. E un successo all'Olimpico porterebbe la squadra nerazzurra almeno provvisoriamente a -3 dai bianconeri impegnati lunedì contro la Lazio. Un incrocio dunque astrale con le due formazioni della Capitale che potrebbe cambiare di colpo scenari che sembravano ormai già ben delineati.
E anche in chiave tattica Conte sta provando a cambiare la direzione degli eventi: dopo il lockdown ha sostituito il 3-5-2 con un 3-4-1-2 che ha modificato la posizione degli attaccanti per cercare di essere più imprevedibili provando a sfruttare al meglio anche il movimento dei centrocampisti. Dopo le prime partite incerte, la squadra sembra aver recepito e i risultati sono arrivati cercando di limitare al massimo i cali di tensione e le intermittenze. Manca ancora la continuità, sulla quale il tecnico ci sta lavorando dal primo giorno in cui ha messo piede ad Appiano Gentile.
Nell'attesa si pensa come sempre al futuro e tra le questioni da sciogliere, oltre al solito tormentone su Lautaro Martinez, c'è da capire quale sarà il destino del cileno Alexis Sanchez. Ora inizia a stare bene dopo l'infortunio di inizio stagione e Conte ha parlato di un giocatore totalmente ritrovato ("Si vede che ha entusiasmo, fame e voglia di giocare") e dunque potrà essere un'arma in più per la prossima stagione dell'Inter. Più complessa la questione Eriksen. Conte si è mostrato soddisfatto, continuando ad incoraggiarlo sottolineando il suo miglioramento nelle ultime due partite ma ha fatto chiaramente intendere che dal danese chiede molto di più, sul piano del carattere e dell'aggressività. Il tecnico vuole ora una Inter a sua immagine e somiglianza, battagliera, fiera e combattiva, affamata di punti e di risultati. Un modo per chiudere al meglio il campionato cercando di limitare al massimo i rimpianti per una stagione che doveva essere e non è stata. Ma le cinque giornate della Milano nerazzurra, chissà, possono davvero ancora essere rivoluzionarie. Nell'era dei tre punti c'è stata solo una rimonta da -6 a cinque gare dal termine. Era il 2002 e lo Scudetto lo conquistò la Juventus proprio sull'Inter, era l'anno del '5 maggio'.