Juve, un altro pareggio col brivido: il Sassuolo stoppato da Szczesny

Corsa scudetto salvata dalla Lazio che non ha saputo approfittarne

 La Juventus ha rischiato di replicare contro il Sassuolo la sconfitta rimediata a San Siro contro il Milan.
 In vantaggio (meritatissimo) di due gol dopo meno di un quarto d'ora, si è fatta raggiungere e superare prima di metterci una pezza e portare a casa un pareggino che, complice lo 0-0 della Lazio a Udine, va letto come un ulteriore passo avanti verso lo scudetto. Stupisce come i bianconeri cambino atteggiamento e consistenza all'interno della stessa gara, questa volta 'traditi' da un imprecisissimo Ronaldo. Ci sta, in fondo non può essere sempre CR7 a colmare i vuoti di una squadra che, se vorrà andare avanti in Champions League, dovrà trovare nuovi equilibri. E, soprattutto, diverse solidità in difesa.

 Riavvolgendo il nastro, dopo 12 minuti la Juventus era già avanti di due gol, frutto di una conclusione micidiale di Danilo e di una invenzione straordinaria di Pjanic finalizzata da Higuain, ma quella che poteva diventare una partita quasi di allenamento, una sorta di esibizione a uso e consumo dello spettacolo, poco alla volta si è rivelato un affare pelosissimo. Perché il Sassuolo, che è una delle squadre più in forma del campionato, non si è lasciato intimorire e ha cominciato a macinare il suo calcio veloce e spumeggiante, per nulla intimorito dal doppio svantaggio, trascinato da Berardi e Djuricic, sospinto da Muldur sulla corsia destra. Proprio Djuricic ha confezionato la rete della speranza dopo che Szczesny (però) aveva dovuto impegnarsi per sbrogliare situazioni delicatissime. Sono note di cronaca che spiegano il senso di una contesa mai chiusa, mai scontata, mai banale.

 La formazione di De Zerbi è tanto vulnerabile in difesa quanto pericolosa in fase offensiva. E la Juventus, minuto dopo minuto, a cominciato ad abbandonare la sua esiziale spavalderia. Per un quarto d'ora i campioni d'Italia sono stati perfetti, per il resto del match hanno vivacchiato, forse anche speculato sul vantaggio. Higuain non è Dybala, Matuidi a centrocampo vale Rabiot, in difesa si sono scassati quasi subito De Ligt (spalla) e Chiellini (acciacchi vari) accentuando del senso di precarietà che spesso ha accompagnato in questa stagione le prestazioni dei bianconeri. Non a caso, all'inizio della ripresa prima Berardi e poi Caputo hanno confezionato il sorpasso là dove diventano determinanti gli errori di Bentancur in un caso e del pacchetto arretrato nell'altro.

 Scarsa concentrazione o poca determinazione? Questo è il dilemma di Sarri che ha provveduto quasi subito a inserire Rabiot, Dybala e Doulas Costa per gerovitalizzare la Juventus. Qualcosa di più e di meglio si è visto, fino al pareggio di Alex Sandro, con una capocciata su calcio d'angolo. Una scossa emozionale per scongiurare un'altra sconfitta, mentre Szczesny ha continuato a macinare paratone perché la sana irriverenza del Sassuolo ha fatto in modo che niente fosse certo fino alla fine. Nemmeno in pieno recupero con la botta di Bourabia…