A San Siro i nerazzurri si fanno sorprendere allo scadere

 Follia Inter. La squadra di Conte smonta, ricompone e poi disfa definitivamente il match contro il Sassuolo gettando via le ambizioni scudetto al termine di un match mai visto per autolesionismo e ingenuità, degno di uno sceneggiatore di thriller. Nel silenzio di San Siro i nerazzurri si fanno frenare sul 3-3 da una formazione neroverde che non ha demeritato e non ha mai mollato sfruttando le intermittenze dell'Inter incapace di chiudere il match quando lo aveva in pugno e di non mantenere il vantaggio ad un minuto dalla fine dopo averlo riacciuffato quasi per miracolo. Che non fosse una serata di sorrisi èper l'Inter lo si era capito subbito. Dopo essere andata sotto in appena 4 minuti la formazione di Conte ha faticato a reagire riuscendo a rimettersi in piedi solo nel finale del primo parziale grazie ad un rigore di Lukaku per una ingenuità di Boga cui ha fatto seguito 5 minuto dopo la rete di Biraghi. Nella ripresa ha cercato di alzare il ritmo ma ha sprecato troppo (soprattutto con Berardi che ha sbagliato ad un metro dalla porta e il Sassuolo ha trovato il coraggio per pareggiare sempre su rigore con Berardi. Borja Valero ha restituito il vantaggio e sembrava aver chiuso qui la serata thriller ma Magnani ad un minuto dal termine ha trovato lo spazio per il 3-3 finale.

Cinque cambi di formazione per Conte rispetto alla gara di recupero e centrocampo in larga parte rivoluzionato: panchina per Barella e Lautaro, Gagliardini e Sanchez in campo dal primo minuto. De Zerbi sceglie invece Magnanelli al posto di Locatelli. Dopo 4 minuti l'Inter si complica subito la serata subendo la rete di Caputo al suo 14/o centro stagionale. L'attaccante diventato protagonista nell'ultima partita prima dello stop (9 marzo) con l'esposizione del cartello "Andrà tutto bene" dopo la rete contro il Brescia, sfrutta il buco nella difesa dell'Inter e non perdona: Djuricic lo 'pesca' solo in area, diagonale con il destro dal centro destra dell'area e Handanovic è battuto in uscita. L'Inter sbanda, si sfilaccia, è troppo lunga, concede spazi in mezzo al campo e fatica a trovare la giusta cadenza. La reazione è sterile e confusa e l'assenza di ritmo aumenta i rischi: al 18' la difesa nerazzurra si fa infilare con estrema facilità dagli avanti neroverdi che con il passare dei minuti aumentano l'autostima e si concedono anche giocate di alto tasso tecnico ed efficaci e fanno correre brividi sulla schiena dei tifosi interisti con almeno un paio di ripartenze. A soffrire di più è Bastoni che concede grandi spazi alle spalle, con Berardi che più volte si fa pericoloso trovando sponda con Caputo. Conte urla e si sbraccia, capisce che la squadra è in affanno anche perchè il Sassuolo è compatto in difesa e non perde mai la linea. Dopo mezz'ora Eriksen non pervenuto e nessuna palla 'pesante' per Lukaku.
Serve un rigore, che nasce da una giocata illuminante di prima di Eriksen e una ingenuità di Boga che tocca Skriniar, a riportare ossigeno all'Inter e cambiare il vento e l'inerzia della sfida: al 41' Lukaku dal dischetto con freddezza non sbaglia e firma la 25/ma rete in nerazzurro, cinque minuti dopo Biraghi la ribalta con un tiro di sinistro dalla sinistra dell'area sotto la traversa su assist di Sanchez. Biraghi è il sedicesimo marcatore diverso nell'Inter di Conte, a dimostrazione di quanto Conte abbia lavorato sulle soluzioni tattiche in nome della flessibilità.

Nella ripresa l'Inter si mostra più equilibrata e aggressiva facendosi pericolosa con Biraghi e Gagliardini (tiri da fuori parati sotto la traversa) e si affida alle ripartenze con Lukaku per cercare di chiudere il match e tirare il fiato. Conte fa entrare Lautaro e fa respirare Eriksen e subito Gagliardini al 63' ha l'occasione del ko che spreca nella maniera più clamorosa: a un metro dalla porta, tutto solo, dopo aver raccolto una respinta su tiro di Lukaku, fa sbattere la palla sulla traversa. Un gol gettato al vento che restituisce forza al Sassuolo, che va all'attacco e mette . Al 75' i neroverdi reclamano un rigore per un fallo di mano in area di Young che l'arbitro, dopo il consulto con il Var, non valuta per gli estremi. Ma poi non ci sono dubbi al 79' per atterramento di Mudur sempre da parte di Young. Berardi dal dischetto non sbaglia per il 2-2. L'Inter reagisce subito con Lukaku che la mette dentro in netta posizione di fuorigioco. Ma la squadra di Conte non molla e all'86' Borja Valero riporta in vantaggio i nerazzurri. Sembra fatta. Ma l'ennesima disattenzione difensiva costa cara all'Inter che si fa beffare da Magnani all'89'. Bruciando le ambizioni scudetto.

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