La Lega vuole disputate le due semifinali il 12 e 13 giugno, serve però decreto ministeriale
In attesa che lunedì la Lega Serie A renda noto il nuovo calendario del campionato, con la ripresa dal 20 giugno con i recuperi della 25/a giornata, resta ancora da risolvere il nodo delle due semifinali di Coppa Italia. La Lega ha chiesto al Governo di poter anticipare le due partite il 12 e 13 giugno, per avere un giorno in più di recupero in vista della finale di Roma in programma il 17 (50esimo anniversario di Italia-Germania 4-3 ai Mondiali di Messico 1970). I tempi sono strettissimi, anche perchè per il via libera serve un decreto ministeriale che consenta di 'bypassare' il precedente Dpcm che vieta gli eventi "fino al 14 giugno". Una risposta è attesa pertanto nelle prossime ore. Altro nodo spinoso è quello degli orari delle partite, con l'Assocalciatori che anche oggi attraverso il vicepresidente Umberto Calcagno ha ribadito il suo no alle partite di pomeriggio: "È un modo per tutelare la salute dei calciatori che saranno sottoposti ad un tour de force, impiegarli in quegli orari potrebbe significare metterli ancora più a rischio".
Sui mesi difficili appena trascorsi e le difficoltà di far ripartire un intero movimento è tornato ieri il presidente della FIGC Gabriele Gravina, ospite negli studi di Sky. "Siamo pronti a ripartire, ma sempre vigili perchè i rischi sono ancora molto alti. E' un messaggio di speranza per il Paese", ha detto. "Sapevamo che fra le big 5, l'Italia non poteva rimanere estranea. E' stato molto utile coordinarci con la UEFA", ha aggiunto. "Siamo sollevati da in peso che ci portavamo da tanto tempo", ha dichiarato Gravina che si è poi tolto qualche sassolino dalla scarpa per tutte le polemiche di queste settimane. "Ho convissuto con mecenatismo e cialtronismo. Questo periodo mi ha fatto capire chi veramente mi vuole bene e da chi mi devo guardare con attenzione", ha detto. Nel ribadire che in caso di nuovo stop, lo Scudetto sarà assegnato con i playoff o in 'extrema ratio' con "un algoritmo che terrà conto di diversi fattori legati ai risultati sul campo con elemento oggettivi", Gravina ha anche ammesso che nella stagione 2020/2021 non è da escludere un cambio di format per terminare la stagione in tempo da consentire alla Nazionale di preparare al meglio gli Europei 2021.
Generale soddisfazione, comunque, è stata espressa dai club di Serie A per questa ripartenza pur con tutte le problematiche del caso. "Siamo soddisfatti di questa decisione, tuttavia sul tavolo rimangono diverse problematiche. Per esempio, ad oggi non è ancora chiaro come si cristallizzerebbe la classifica nel caso in cui una delle squadre finisse in isolamento", ha detto il dg dell'Udinese Pierpaolo Marino. "Ci sono ancora tanti punti aperti ma soprattutto è un messaggio di speranza per tutti", ha detto Tommaso Giulini, presidente del Cagliari. "Quello che mi dispiace è che fra le tante polemiche che ci sono state, in Italia ancora non si discute, come in altri Paesi, sul quando riapriremo gli stadi", ha aggiunto. "Il calcio ne esce rinforzato nel senso che la Germania ha ricominciato a giocare, altre hanno ricominciato, anche noi dovevamo farlo", ha detto il ds del Parma Daniele Faggiano. "Per fortuna si inizia a vedere la luce in tanti settori e anche nel calcio. Ma è importante è che rinasca il paese, quindi anche il calcio ma stando attenti a tutto", ha concluso Carlo Osti, ds della Sampdoria.
Non mancano le tensioni anche per quanto riguarda la ripresa dei campionati di Serie B e Serie C. Ieri si è svolto un incontro fra i rappresentanti dell'Assocalciatori per la serie cadetta, che al termine hanno prodotto un documento in cui oltre al rispetto dei protocolli e orari consoni per le partite, vengono espresse "perplessità riguardanti alcuni aspetti che potrebbero seriamente compromettere la regolarità di questo finale di stagione". Il riferimento è in particolar modo al tema del pagamento degli stipendi. Ancora più caotica la situazione in Serie C dove ben 7 club (Ravenna, Bisceglie Calcio, Rende Calcio, Rieti Calcio, Rimini Calcio, A.C. Gozzano e Alma Juventus Fano) hanno protestato contro la "decisione del Consiglio Direttivo di Lega Serie C secondo la quale verrà proposta la retrocessione e la disputa dei play-out di categoria sulla base delle classifiche al momento della sospensione del campionato".