Stasera a San Siro la seconda semifinale di Coppa Italia tra tensioni e polemiche
Non è solo l'importanza in se stessa dell'appuntamento – cioè la prima semifinale di Coppa Italia – a dare risalto a Milan-Juventus di questa sera a San Siro. C'è anche e soprattutto il pregresso dell'ultima di campionato a caricare di ulteriori tensioni una sfida già nevrile. Milan e Juventus sono uscite battute rispettivamente dall'Inter nel derby e dalla trasferta di Verona, cadute che hanno aperto un dibattito sul presente e sul futuro dei rispettivi allenatori.
Stefano Pioli deve convivere con la presenza ingombrante di Massimiliano Allegri e del tedesco Ralf Rangnick: il primo è sponsorizzato dalla coppia Boban-Maldini, il secondo dall'ad Ivan Gazidis. Per Pioli la riconferma è legata o alla conquista della Coppa Italia o di un posto in Champions League. A naso, due obiettivi non proprio facilissimi da centrare. Ecco perché stasera si gioca molto, se non tutto contro la Juventus. Aggrapparsi alla classe stagionata di Zlatan Ibrahimovic, come ha dimostrato l'esito della stracittadina, non basta più. E allora?
Maurizio Sarri è alle prese con un altro tipo di problema. Della sua filosofia, del tanto decantato sarrismo si vede poco o nulla. Assorbita male la botta del Bentegodi, c'è stata una cena con il presidente Andrea Agnelli per definire il perimetro del disagio interno; ce n'è stata un'altra tra il ds Fabio Paratici e i senatori per capire cosa non funziona nel gruppo perché non tutti nello spogliatoio apprezzano toni e modi dello stratega toscano. L'impasse è certificato non tanto dai numeri (in fondo i campioni d'Italia sono in testa al campionato e agli ottavi di Champions League), quanto piuttosto dalla mancanza di un gioco convincente. Proprio la leva che era stata usata in estate per spodestare Allegri, un "italianista", per affidarsi a Sarri, un "giochista". Ora, però, alla prima crisi vera ecco rispuntare il fantasma di Pep Guardiola, che non rinnoverà con il Manchester City. Il tecnico catalano tra giugno e luglio 2019 era in cima alla lista del gradimento bianconero, poi non se ne fece niente e la scelta ricadde su Sarri. Una scelta, appunto, non la prima scelta. Ma certi amori fanno giri immensi e poi ritornano. O no?