Il tecnico nerazzurro prima della sfida delle 20.45 con l'Atalanta, predica calma: "Siamo solo all'ultima partita di andata, dopo potremo fare anche un bilancio"
Tra l'Inter e il titolo di campione d'inverno, resta il test forse più temibile di questi tempi: l'Atalanta delle meraviglie, miglior attacco del torneo, 10 reti all'attivo nelle ultime due gare. Riuscirà la miglior difesa a stoppare i fuochi pirotecnici di Papu Gomez e soci? E' uno dei temi dell'anticipo di domani a San Siro, che potrebbe permettere ad Antonio Conte di chiudere al comando il giro di boa. Ma lo scudetto d'inverno "ha poca valenza. Alla fine vince chi taglia prima il traguardo, non chi è davanti a metà corsa", ha sottolineato il tecnico in conferenza stampa. "E' l'ultima partita di andata, dopo potremo fare anche un bilancio e vedere a che punto siamo, dove possiamo migliorare e dove possiamo arrivare".
Di certo "fare risultato con l'Atalanta sarebbe sicuramente importante. Parliamo di una squadra forte, forse la più in forma del campionato. Stanno facendo molto bene e continuano a crescere, la considero molto più forte rispetto all'anno scorso. E' un test impegnativo per noi. Gasperini sta facendo un grande lavoro, il loro è un percorso di crescita davvero importante. E' bello vedere l'Atalanta giocare a questi ritmi e con questa intensità, dobbiamo fargli i complimenti". Conte ha spiegato di attendersi "una partita molto intensa e fisica. E' una squadra molto difficile da affrontare. Stiamo lavorando anche noi sull'intensità durante la partita. L'Atalanta fa questo discorso già da un po' con Gasperini, sono più avanti. Dobbiamo vincere e non sarà facile. Servirà una grande gara, chiedendo tantissimo a noi stessi e cercando di andare al di là delle nostre potenzialità".
E volando sopra le critiche, pare di capire. Il dopogara di Napoli è stato segnato dalle scintille tra Conte e Fabio Capello. Oggetto, il tipo di gioco espresso dai nerazzurri. Conte non ha voluto rinfocolare la polemica: "Noi andiamo avanti per la nostra strada cercando di lavorare e di dare soddisfazione ai nostri tifosi. Il resto lo lasciamo agli altri. Ci sono tantissimi problemi da risolvere, dare ascolto ad altri è l'ultimo". Probabile che i pensieri di Conte siano catturati, piuttosto, dal modo con cui contrastare l'attacco atomico della Dea. Anche se il tecnico sottolinea che oltre alla miglior difesa "siamo il terzo attacco. Per vincere le partite devi comunque fare gol. L'equilibrio è fondamentale. Non ho mai visto squadre con un attacco da metà classifica vincere scudetti". Come da previsione, stuzzicato sul mercato, Conte non ha regalato titoli: "Ho già detto che di giocatori di altre squadre non parlo. Da qui a fine mercato parlerà solo il club". E ha dribblato l'argomento Godin, uno dei possibili partenti (l'uruguaiano però, vista la squalifica di Skriniar, scatterà dall'inizio). Spiegando, tuttavia, che "per noi allenatori è un mese in cui è un po' difficile gestire alcune situazioni, perché a volte escono anche notizie non vere. Bisogna essere intelligenti, cercare di lavorare e non disperdere energie in questi rumors".
Un commento su un grande colpo di mercato, quello piazzato dal Milan, Conte lo ha comunque regalato: "C'è stato un momento in cui ho cercato di convincerlo a venire al Chelsea ma era in fase di recupero e non se l'è sentita. Lo stimo tantissimo. Penso possa dare tanto al Milan. Se nell'Inter c'è un leader riconosciuto? C'è un gruppo di ragazzi che si sta responsabilizzando. E anche a livello di personalità – ha aggiunto il mister nerazzurro – è un gruppo che piano piano sta crescendo". E' anche così che si colma il gap con la Juve. "Ma le grandi squadre si fanno con il tempo, nessuno qui ha la bacchetta magica. Poi può succedere che ci siano vicissitudini che portano a volte a non esprimere totalmente l'intero valore della rosa. Noi stiamo sopperendo al gap iniziale che c'era facendo delle cose positive. Nessuno sogna di arrivare e cambiare tutto dall'oggi al domani. Mi auguro di avere la pazienza e il tempo di fare questo per l'Inter". Domani nel centrocampo orfano dello squalificato Barella può rivedersi Sensi dal 1', da valutare Vecino. In attacco gli inamovibili Lukaku e Lautaro Martinez.