Mihajlovic parla dopo la malattia: “Non ho più lacrime, mi sono rotto di piangere”

Il tecnico del Bologna in conferenza stampa per fare il punto sulla sua situazione: "In questi 4 mesi difficili ho conosciuto medici e infermieri straordinari"

Momento di emozione per Sinisa Mihajlovic durante la conferenza stampa convocata per fare il punto sul suo percorso di cure insieme ai medici del Sant'Orsola di Bologna. La commozione ha impedito per qualche attimo al tecnico di proseguire. "In questi mesi ho pianto e non ho più le lacrime… mi sono rotto le palle di piangere" ha commentato.

"Grazie per la vicinanza e l'affetto che mi avete dimostrato in questi quattro mesi, mi hanno fatto piacere. L'ultima volta che ci siamo visti era il 13 luglio, quando ho annunciato la mia malattia", ha spiegato Mihajlovic. "Pensavo fosse giusto dopo questo percorso fare una conferenza con i medici che mi hanno curato. In questi 4 mesi difficili ho conosciuto medici e infermieri straordinari, mi hanno supportato e hanno sopportato il mio carattere difficile. Loro sono sempre stati meravigliosi. Loro sanno quanto sia difficile fisicamente e psicologicamente affrontare una malattia del genere, ho capito da subito che ero nelle mani giuste".

"Senza il loro aiuto non sarei mai riuscito a fare questo percorso che secondo me è andato molto bene. Sono state persone fondamentali e importanti. Senza di loro non avrei fatto quello che ho fatto, li ringrazierò per tutta la vita", ha aggiunto.

In sala stampa anche i giocatori del Bologna, entrati a sorpresa all'inizio della conferenza. "Fanno di tutto per non allenarsi…", ha scherzato il tecnico. "Dire che ci sei mancato è poco, volevamo farti questa sorpresa", ha detto il capitano Blerim Dzemaili a nome della squadra. "Volevamo solo dirti che siamo molto contenti di averti qui".

Accanto al tecnico del Bologna anche l'ad dei felsinei Claudio Fenucci: "La vicenda di Sinisa ha dato un aspetto diverso alla comunità del calcio. In qualsiasi stadio ci sono sempre stati apprezzamento e calore, con messaggi di solidarietà, più rivolti alla persona che al calciatore. L'industria del calcio deve continuare a dare visibilità a questi temi sociali e civili, creando consapevolezza all'interno della società", ha spiegato il dirigente. "E' un impegno che ci dobbiamo prendere per restituire quel sentimento di passione e calore che i tifosi hanno. Sono felice di averlo qui – ha aggiunto – e con la tuta del Bologna in mezzo al campo"