Napoli, ricorso per le squalifiche di Koulibaly e Insigne. La Uefa: “Violato protocollo antirazzismo”

Intanto il portiere del Chievo Sorrentino cambia il suo nome su Instagram con quello del difensore partenopeo per 24 ore "in segno di rispetto per il calciatore e per l'uomo"

Come già preannunciato dall'avvocato del club Mattia Grassani, il Napoli ha deciso di fare ricorso per le squalifiche per due giornate inflitte a Kalidou Koulibaly e Lorenzo Insigne durante Inter-Napoli.  L'obiettivo del club partenopeo è quello di dimezzare la sanzione, appellandosi in particolar modo al contesto in cui è avvenuta l'espulsione: un clima di tensione scatenato dai cori e dai "buu" razzisti nei confronti di Koulibaly. 

Koulibaly ha ricevuto una giornata per l'ammonizione, in quanto già diffidato, e una per "l'ironico applauso al direttore di gara dopo l'ammonizione"; Insigne è stato anche multato anche di diecimila euro, per aver "rivolto al 48' del secondo tempo al direttore di gara un epiteto gravemente insultante" e la sanzione è stata aggravata in quanto il numero 24 è capitano.

De Laurentiis, Preziosi e Cairo a rischio – La Procura della Figc valuterà intanto se aprire un fascicolo su Aurelio De Laurentiis, che prima del match contro l'Inter aveva espresso qualche dubbio sulla designazione dell'arbitro Mazzoleni. Nel mirino anche il presidente del Genoa, Enrico Preziosi (che polemizzò la direzione di gara della partita all'Olimpico con la Roma, finita 3-2 per i giallorossi) e quello del Torino, Urbano Cairo, anche lui molto duro per via dei recenti arbitraggi che a suo dire hanno penalizzato fin qui i granata.

La Fifpro, la Uefa con Koulibaly – La Fifpro e la Uefa "condannano" congiuntamente in una nota "le offese razziste nei confronti del giocatore del Napoli Kalidou Koulibaly dello scorso mercoledì durante la gara di campionato in casa dell'FC Internazionale a Milano". Entrambe le organizzazioni "applaudono le immediate azioni intraprese dalle autorità calcistiche italiane, che hanno sanzionato l'FC Internazionale con due partite da disputare a porte chiuse e con la chiusura parziale dello stadio per una terza gara casalinga dell'FC Internazionale". Tuttavia, Fifpro e Uefa "sono molto preoccupate per questo inaccettabile incidente razzista e da quello che sembra essere un mancato rispetto del protocollo antirazzismo ampiamente condiviso in tre fasi".

"Koulibaly, un difensore franco-senegalese, è stato oggetto di cori razzisti e, nonostante gli annunci dello speaker dello stadio, i cori non si sono fermati. Inoltre, sembra che lo staff di allenatori del Napoli avesse già informato più volte l'arbitro dei cori razzisti", si legge ancora nella nota. Entrambe le organizzazioni "sono del parere che i cori razzisti verso Koulibaly, che ha lasciato il campo per doppia ammonizione, siano inaccettabili e non debbano esistere nel calcio". Fifpro e Uefa "sostengono le autorità calcistiche italiane in qualsiasi ulteriore misura che sarà presa per contrastare il razzismo negli stadi, per una politica di tolleranza zero".

Sorrentino, il dolce messaggio al difensore su Instagram –  "Quello che è successo a Koulibaly è come se fosse successo a me. A tutti noi. Per questo, per esprimere la mia vicinanza e solidarietà, ho deciso di cambiare il mio nome Instagram (per 24 ore) con il suo nome e cognome. In segno di rispetto per il calciatore e per l'uomo. Perché SIAMO TUTTI KOULIBALY! Con un post sul social, anche il portiere del Chievo, Stefano Sorrentino, si schiera dalla parte del difensore come hanno fatto altri esponenti del mondo dello sport.Un post condiviso da KALIDOU KOULIBALY (@stefanosorrentino) in data: