I dieci eventi sportivi del 2018. Il portoghese dice addio al Real dopo aver vinto tutto: 4 anni di contratto, 117 milioni agli spagnoli e 31 milioni netti all'anno

È stato il tormentone del mercato di giugno, lasciando col fiato sospeso i tifosi bianconeri che sognavano di averlo nelle propria rosa. Martedì 10 luglio Cristiano Ronaldo è diventato ufficialmente un giocatore della Juve. Il comunicato ufficiale è arrivato sul sito del Real alle 17.32. Le cifre dell'operazione sono mostruose: per il portoghese 4 anni di contratto e 31 milioni netti all'anno, per i Blancos 117 milioni. 

Fin da prima del suo arrivo, i tifosi della 'Vecchia Signora' sono scatenati e affollano gli store per far loro la maglia numero 7. Capiscono che la dirigenza bianconera fa sul serio e preferisce non rilasciare dichiarazioni mantenendo il riserbo sull'operazione. Ed è proprio il presidente Andrea Agnelli a dare l'accelerata decisiva volando da Pisa a Kalamata (Grecia), dove CR7 è in vacanza post Mondiali di Russia con la famiglia al Westin Resort di Costa Navarino. Il calciatore e il presidente della Juve vengono raggiunti anche dal procuratore del portoghese, Jorge Mendes, partito in gran segreto anche lui. Il vertice inizia, ma in realtà è già concluso dopo poco con una foto che rimarrà negli archivi: il brindisi tra i tre e gli altri protagonisti dell'operazione. 

La conferenza di presentazione ufficiale avviene il 16 luglio davanti a 200 giornalisti: "La Juve è stata una scelta facile – ha detto Ronaldo – è uno dei club più forti al mondo e tutti i miei prossimi compagni di squadra mi hanno detto di venire". L'inizio, però, non è dei migliori. CR7 si rende subito conto di quanto il campionato italiano sia diverso da quello spagnolo: più fisico e tattico, dove gli spazi non sono facili da trovare. Solo un gol nell'amichevole in famiglia a Villar Perosa, ma all'asciutto contro Chievo, Lazio e Parma. 

La maledizione si spezza però il 16 settembre, al minuto 50 del match contro il Sassuolo valido per la quarta giornata di Serie A: dopo un calcio d'angolo dalla destra e la girata di Bonucci in mezzo all'area, Ferrari sbaglia e di testa manda la palla sul palo. Ronaldo è solo davanti a Consigli, deve solo allungare la gamba e mettere il pallone in rete. Uno a zero e via ai festeggiamenti che proseguiranno anche dopo il 2-0 sempre di CR7, quindici minuti dopo il primo. Da quel giorno in poi il portoghese è una macchina da guerra e a inizio dicembre è già a 10 gol realizzati in 17 partite. In Serie A vengono colpite Frosinone, Udinese, Genoa, Empoli (due volte), Milan, Spal e Fiorentina; in Champions League è il suo Manchester United a farne le spese.

Numeri da fenomeno e prestazioni al di sopra della media. Le accuse di stupro mosse contro di lui dal movimento #MeToo e dall'aspirante modella Kathrin Mayorga non sembrano averlo scalfito nell'animo. Secondo le testimonianze della donna, il portoghese l'avrebbe violentata nel 2009 in una stanza del Palms Casino Resort di Las Vegas e poi l'avrebbe pagata 375 mila dollari per non rivelare il segreto. Una tegola come quella che ha visto il portoghese sempre protagonista lo scorso giugno quando si è riconosciuto colpevole di quattro reati fiscali tra 2011 e 2014 di fronte al Consiglio di Stato spagnolo, ricevendo una condanna di due anni (sospesa grazie alla condizionale) e una multa di 18,8 milioni di euro.

Ma a suon di gol CR7 è concentrato sul campo con un obiettivo ben preciso: fare il Triplete. La Serie A e la Coppa Italia (già vinte entrambe dalla Juve la scorsa stagione) e la Champions League, che i bianconeri non vincono dalla stagione 1995-96. E con queste prestazioni, la 'Vecchia Signora' può farcela.

 

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