Alle 18 il big match al Franchi
Qualcosa di diverso ci sarà, ma parlare di turnover è troppo. La Juve cambia rispetto al match di Champions con il Valencia, solo quello che serve e non di più. Il match con la Fiorentina va affrontato con il piglio di chi vuole continuare a segnare il passo in Serie A, continuando a mettere pressione sulle rivali più dirette, soprattutto a una settimana (anzi sei giorni) dal derby d'Italia con l'Inter in programma allo Stadium venerdì prossimo.
Un cambio è forzato, a causa dell'infortunio muscolare patito proprio in Champions, Allegri dovrà fare a meno di Alex Sandro. Il brasiliano è rimasto a Torino, allungando la lista degli indisponibili che già vedeva Sami Khedira e Emre Can. Al posto di Alex Sandro dovrebbe toccare al rientrante Mattia De Sciglio, chiamato a occuparsi del gioiello viola Federico Chiesa. Con De Sciglio al 100% ecco che Allegri potrà effettuare l'unica altra mossa programmata già a inizio settimana, quella legata ad un turno di riposo di Miralem Pjanic: c'è Juan Cuadrado pronto a sostituirlo, il jolly colombiano questa volta giocherà da mezzala destra mentre in cabina di regia si accomoderà Rodrigo Bentancur. Senza il terzino italiano, invece, Pjanic sarebbe stato chiamato agli straordinari con Cuadrado terzino destro e Joao Cancelo dirottato a sinistra. Per il resto sarà la Juve dei titolari, o almeno quella titolare di questo periodo della stagione con Szczesny in porta, Cancelo, Bonucci, Chiellini e appunto De Sciglio in difesa, Cuadrado, Bentancur, Matuidi in mediana e Dybala alle spalle dalla premiata ditta Ronaldo-Mandzukic.
Proprio della Joya ha parlato nuovamente in maniera approfondita Allegri in conferenza stampa. Ribadendo come il ruolo di Dybala non sia cambiato, ad essere diverso è il numero di attaccanti presenti in area di rigore: sempre e solo uno (Higuain o Mandzukic) fino alla passata stagione, due in quella in corso. Quando si parte con Ronaldo e Mandzukic ecco che gli spazi per Dybala si riducono. Ma non è un problema secondo il tecnico. Che rilancia il numero dieci argentino con i galloni del "tuttocampista", promuovendolo a pieni voti. Più lontano dai gusti dei tifosi, più vicino a quelli di Allegri.