In attesa della sfida di Champions contro il Barcellona, i neroazzurri devono superare un ostacolo in campionato
Il Barcellona può attendere. La sfida di Champions League di martedì sera a San Siro che potrebbe già sancire il passaggio del turno è cruciale per il prosieguo della stagione dell'Inter. Prima però i nerazzurri dovranno superare in campionato l'ostacolo Genoa, che si presenta per la seconda volta nel giro di pochi giorni a San Siro per provare a strappare un risultato positivo sfumato nel finale nel recupero del match contro il Milan. L'obiettivo per Icardi e compagni invece è realizzare la settima meraviglia consecutiva in Serie A e restare nei quartieri nobili della classifica.
"Tutte le partite presentano difficoltà, di insidie ce ne sono ogni angolo", avverte Luciano Spalletti nella conferenza della vigilia, partendo proprio dalla prova offerta dal Grifone, capace di fermare due settimane fa la corazzata Juventus, contro i rossoneri. "Ha fatto un'ottima prestazione, c'è voluto un Milan forte con una testa sana per riuscire a portare il risultato – ha aggiunto il tecnico dell'Inter – L'insidia è quella, ogni volta che scendiamo in campo non dobbiamo dire che siamo forti ma dobbiamo ridimostarlo e farlo vedere ai nostri avversari".
Il Barcellona è lontano, sì, ma pur sempre all'orizzonte. Ecco quindi che l'ex allenatore della Roma si appresta a risparmiare qualcuno dei titolarissimi in vista dell'impegno contro i catalani. "Qualcosa di diverso ci sarà, ma io metto sempre in campo l'Inter", ha sottolineato Spalletti parlando del turnover come di una possibilità e non come di una necessità. "I giocatori sono tutti in condizione di giocare domani sera e di dare il loro contributo". L'esempio più calzante dopo l'ottima prova dell'Olimpico contro la Lazio è Joao Mario, che "non ha visto il campo per dieci partite ma ha dimostrato subito quando chiamato in causa di aver lavorato in maniera corretta".
Se si parla di rotazioni però non può non saltar fuori il nome di Lautaro Martinez, attorno al quale c'è molta attesa da parte dei tifosi e degli addetti ai lavori. Spalletti non conferma l'impiego dell'argentino dal primo minuto ma precisa: "E' sicuramente nei miei pensieri, è un calciatore di livello, che ha delle caratteristiche ben precise e che in queste partite ci può dare una mano importante – ha assicurato – Se scelgo lui non è per far respirare Icardi ma perché è un giocatore di pari livello e spessore".
Contro i liguri l'Inter potrà fare affidamento anche su Radja Nainggolan, completamente recuperato dopo l'infortunio nel derby. Il Ninja non dovrebbe scendere in campo ma, all'occorrenza, è pronto a offrire il proprio contributo. "Ha fatto un lavoro supplementare, ha un po' di fastidio ma lo porto con me – ha rivelato l'ex tecnico della Roma – Mi sembra difficile poterlo usare se non ci sono situazioni particolari, però è già dentro il gruppo, la mezz'ora può farla. Ha quel carattere lì e quell'aggressività di volerci stare".
Non c'è ancora invece, anche se ad Appiano Gentile se ne parla ormai quotidianamente da un po' di tempo a questa parte, Beppe Marotta, pronto ad accasarsi ai nerazzurri dopo il divorzio con la Juventus. "Lo conosco, è un ottimo professionista. Potrebbe dare il suo contributo, ma posso dire che qui ci sono molti professionisti importanti – ha ribadito Spalletti – La cosa che mi fa riflettere è che il fatto che Marotta sarebbe andato via dalla Juventus lo sapevano soltanto alla Juventus, il fatto che potrebbe venire all'Inter lo sanno tutti meno che all'Inter, per cui c'è qualcosa da rivedere".
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata