Si rischia un buco di circa 100 milioni annui sui conti dell'intermediario Usa, che ha siglato accordi in giro per il mondo pari a circa 280 milioni di euro
Il mondo del calcio spesso si rivela una giungla. E quello dei diritti televisivi non è da meno. Img, che nel 2017 si è aggiudicata i diritti internazionali per trasmettere la Serie A all'estero per il triennio 2018/21, si avvia a non rientrare dell'investimento fatto un anno fa. I 340 milioni di euro derivanti dall'accordo con la Lega di A, lievitati fin quasi a 380 considerando il betting, i costi per la trasmissione del segnale, i diritti d'archivio dei 20 club e quelli per il marketing e la promozione, rischiano di causare un buco di circa 100 milioni annui sui conti dell'intermediario Usa, che attualmente ha siglato accordi in giro per il mondo pari a circa 280 milioni di euro.
Nelle prossime settimane, secondo la ricerca condotta da TV Sports Markets e pubblicata da Sports Business, Img chiuderà qualche altro contratto, ma è molto difficile che l'agenzia possa raggiungere il break even. Molti esperti del settore ritengono che quella dell'agenzia statunitense sia stata una mossa preventivata per escludere dal mercato i concorrenti con un'offerta sovrastimata rispetto al reale valore del prodotto. Tesi confermata dal riscontro sui mercati e che smentisce le speculazioni, emerse anche in Lega Calcio, secondo cui la Serie A avrebbe dovuto incassare ben altre cifre dai diritti esteri.
L'operazione di Img, che nel 2017 ha battuto la concorrenza di MP & Silva – che si era assicurata i diritti per i sei anni precedenti versando nell'ultimo ciclo la cifra di 185,7 milioni di euro di media all'anno – e di Mediapro, rischia però di rivelarsi un boomerang considerando le difficoltà attuali nel vendere all'estero il calcio made in Italy. Nonostante l'intermediario sia vicino a un accordo per trasmettere la Serie A in Malesia e Singapore, e abbia in ballo anche un paio di trattative con il Giappone, la società arriverà a incassare tra gli 8 e i 14 milioni di dollari, cifra assai lontana da quella necessaria per pareggiare, o almeno ridurre al minimo, le perdite. Vero che Img si è dotata di un servizio di abbonamento OTT che porterà ulteriori ricavi, ma l'agenzia americana punta in ogni caso a siglare contratti con i broadcaster tradizionali, almeno per le prossime due stagioni, anche considerando le spese extra, dalla promozione ai costi di gestione, che comportano l'allestimento di un nuovo servizio. Le principali entrate mancanti riguardano il mercato sudamericano, una delle aree con più appassionati in assoluto, e la Scandinavia. Un buco non da poco considerando che la stessa Img al momento di presentare la propria proposta ai club di Serie A aveva fatto della maggiore visibilità ed esposizione in giro per il mondo uno dei suoi cavalli di battaglia, al punto da ricevere dalla Lega uno sconto di 5,3 milioni di dollari annui (ad asta chiusa e accordi già sottoscritti) in virtù dell'intesa raggiunta negli Stati Uniti con Espn, la televisione che arriva nelle case di 90 milioni di famiglie statunitensi.
Anche dal mercato cinese, contratto con Suning a parte, non arrivano buone notizie da questo punto di vista. La CCTV, la televisione di stato del paese che storicamente ha garantito una copertura in chiaro di un match della Serie A, non è ancora riuscita a trovare un accordo con Img: le parti stanno trattando ma l'intesa non è affatto scontata. Per quanto riguarda il Sudamerica, nell'ultimo ciclo MP & Silva aveva siglato un accordo con Fox Sports Latin America dal valore di 26 milioni di euro, mentre nel nord Europa aveva trovato un'intesa con Nordic Entertainment Group, poi diventato Modern Times Group, per 6 milioni di euro. L'intermediario Usa invece non è riuscito ad accordarsi con i gruppi editoriali di queste aree, in cui ha lanciato il proprio servizio OTT, 'Serie A Pass', con il quale si possono vedere in diretta tutte le 380 partite della massima serie.
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