Figc, Gravina sicuro: “Il mio 63% è granitico”. Moratti si defila

La posizione del numero uno della Lega Pro è sempre più forte giorno dopo giorno

Una candidatura "granitica" anche in virtù del fatto che la Lega Serie A, a poche ore dalla deadline di domenica, termine ultimo per scendere in campo, sta ancora cercando un nome su cui convergere nell'assemblea di venerdì. La posizione di Gabriele Gravina, al momento unico candidato in corsa per la presidenza della Figc in vista delle elezioni del 22 ottobre, è sempre più forte giorno dopo giorno. Il numero uno della Lega Pro infatti può contare sul sostegno della sua Lega (17%), dei Dilettanti (34%) oltre che degli arbitri (2%) e dell'Assoallenatori (10%). Un 63% che fa dormire sonni tranquilli a Gravina, anche perché proprio nella giornata in cui l'assemblea dei club di Serie C candida il suo presidente, si registra l'uscita di scena di Massimo Moratti, il cui possibile rientro nel mondo del calcio come candidato per la Lega di A sfuma nel giro di 24 ore.

"La mia candidatura alla presidenza della Figc è un messaggio forte, carico di responsabilità: è evidente quello che le società chiedono, e quello che bisogna fare per recuperare in altre aree del nostro mondo lo stesso entusiasmo che oggi hanno dimostrato le società di Lega Pro – ha sottolineato il numero uno della Lega Pro parlando a Firenze – La candidatura mi sembra sul piano quantitativo un segnale importante, e quello che credo che sia l'aspetto che va evidenziato è il consenso importante su una piattaforma articolata che raccoglie idee e progetti per un vero rinnovamento del calcio italiano".

Una delle possibile novità su cui confida Gravina è quella di riuscire a convincere Beppe Marotta, in uscita dalla Juventus, a sposare il progetto della Figc andando a guidare il Club Italia. "Ritengo sia una figura strategica, un grandissimo valore aggiunto – ha ammesso – Se avesse voglia di mettersi in discussione nell'ambiente federale, in un progetto ambizioso, per me è una figura importante, Marotta ha il profilo giusto per fare questo tipo di attività". Consapevole del momento delicato che sta attraversando il mondo del calcio, Gravina punta ad aumentare il già ampio consenso di cui dispone, per attuare quelle riforme di cui pallone in Italia ha tremendamente bisogno. "Noi non chiediamo di arricchire il bagaglio numerico, ma la piattaforma programmatica – ha sottolineato il presidente della Lega Pro – per questo dico che la candidatura è forte nei numeri, nei programmi, ma non è chiusa sul piano della programmazione, dei contenuti".