I neo rossoneri si presentano. Scaroni: "Nuovi arrivi per iniziare la risalita"
"Un'operazione che ci dà tanta energia, che ci porta ad una dimensione importante e ci fa respirare un'aria ottimista", dice Leonardo. "Un passo del percorso di risalita che il Milan vuol fare per tornare la società che tutti conosciamo", spiega Paolo Scaroni. Parole che ben sintetizzano lo stato d'animo a Casa Milan nel giorno della presentazione di Gonzalo Higuain e Mattia Caldara, da giovedì ufficialmente giocatori rossoneri.
Un doppio colpo che rappresenta un biglietto da visita importante della nuova gestione Elliott e che ha acceso l'entusiasmo dei tifosi che hanno già spedito nel cassetto dei ricordi Bonucci, ritornato alla Juventus nell'ambito della maxi operazione che ha animato il mercato degli ultimi giorni. Il primo a presentarsi in conferenza stampa è il giovane difensore lanciato dall'Atalanta: "Sono stati giorni movimentati. Al mio arrivo ho visto grande entusiasmo. Non vedo l'ora di iniziare. L'eredità è molto pesante, ho pensato alla storia del Milan, club che ha vinto tutto e dove sono passati i difensori più forti. La scelta è stata facile da quel punto di vista. Ringrazio per la fiducia, non vedo l'ora di dimostrare il mio valore". E per la Juventus, solo 'assaggiata', ha riservato solo belle parole. Perché "è stata la prima a credere in me. La ringrazierò per sempre ma adesso per me inizia un ciclo nuovo che mi dà tanta responsabilità". Mattia "lo abbiamo scelto per il percorso dei suoi ultimi anni, l'Atalanta ha fama di far crescere bene i suoi giocatori", ha spiegato al suo fianco il responsabile dell'area tecnico-sportiva Leonardo. "E' un giocatore moderno, che tra le doti ha anche quella del gol. Viene a completare un gruppo di giovani italiani con grande futuro".
La trattativa per il Pipita, ha assicurato il brasiliano, "è stata bella. Il momento in cui ci siamo incontrati di persona è stato quello decisivo". Il resto lo ha fatto il prestigio del club: "Il Milan ha un fascino enorme, le sue vittorie vengono ricordate perché ha un dna e uno stile che rimangono per sempre. Ed è questo che convince giocatori come Higuain a venire qui". L'argentino ha confermato: "Quando entri dentro il Milan capisci la sua dimensione. Milanello, la sede, la sua gente, la storia. Viene la pelle d'oca, perché è una squadra che è conosciuta in tutto il mondo. Mi ha motivato molto il progetto. E' una bellissima sfida per me, spero di ripagare la fiducia che mi hanno dimostrato. Arrivo in una squadra con una storia immensa. E' un motivo di orgoglio, spero di fare al Milan grandissime cose, è una società con dei tifosi che meritano di tornare in alto".
Inevitabile un commento sulla sua ex squadra. Verso la quale, ha assicurato, non serba rancore: "Posso solo dire parole di ringraziamento, sono stati due anni bellissimi. Provo affetto, ho tanti amici e compagni lì a cui voglio bene. Ho vinto due scudetti e due coppe Italia, il rapporto con i compagni è stato meraviglioso, poi la società ha deciso che non dovevo continuare lì e mi hanno fatto venire in una squadra che mi ha dimostrato tanto amore e di questo sono contento". Quanto ad Allegri "a volte abbiamo avuto un po' di vedute differenti, ma non è quello che mi ha portato a venire qui", ha chiarito. Assicurando di non avere "nessun rimpianto" di non poter giocare insieme al neo bianconero Ronaldo.
Il presidente Paolo Scaroni ha definito Higuain "una star" e si è detto "sicuro che farà benissimo, averlo qui mi riempie di gioia. Negli ultimi 5 anni, in Italia ha segnato più gol di tutti". E l'auspicio è che i numeri del 'Pipita' rinverdiscano i fasti dei leggendari attaccanti rossoneri. "La responsabilità della maglia numero 9? Ho già indossate un paio di maglie con un certo peso, non è un problema", ha detto l'argentino. "E' una sfida importantissima della mia carriera. Qui possiamo fare grandi cose, l'importante è crederci". Chi invece non avrebbe creduto nel 'Pipita' è il Chelsea, club al quale è stato accostato prima dello sbarco in rossonero: "La stima che ho per Sarri è grandissima, ma l'unica persona che al Chelsea mi voleva era lui", ha rivelato il neo rossonero. "Qui invece mi hanno voluto tutti. E questa è la cosa più bella per un giocatore". E che il 'Pipita' sia già nel cuore del popolo milanista, lo ha certificato il bagno di folla che ha salutato lui e Caldara in Duomo: almeno un migliaio di tifosi. Ma l'argentino non si considera la 'stella' del nuovo Milan: "La stella è la squadra, io devo dare il mio contributo. Le partite si vincono tutti insieme, non le vince un singolo".
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