Un colpo straordinario quello del dirigente, che la Juve ha 'blindato' con un rinnovo triennale per 'sottrarlo' alla tentazione delle tante offerte ricevute da mezza Serie A
È stato, insieme a Jorge Mendes, il vero artefice del trasferimento del secolo di Cristiano Ronaldo alla Juventus: il direttore sportivo Fabio Paratici ha avuto il giusto riconoscimento da parte della società bianconera sedendo al fianco del fuoriclasse portoghese in conferenza stampa. Un colpo straordinario quello del dirigente, che la Juve ha 'blindato' con un rinnovo triennale per 'sottrarlo' alla tentazione delle tante offerte ricevute da mezza Serie A.
Con il direttore generale Beppe Marotta forma ormai una coppia collaudata, che nel corso degli anni ha costruito una Juventus capace ormai di competere, anche sul mercato, con i più grandi club al mondo. Oggi è anche per lui il coronamento di una carriera: comprare Cristiano Ronaldo è già come aver vinto la Champions League. Ora resta solo da vincerla davvero, in campo. Ma questo spetta a Massimiliano Allegri e ai giocatori, CR7 in primis.
Per ora Paratici si gode il momento, giusto qualche ora, perché già da domani si tornerà a lavorare per completare la rosa sia in uscita (ci sono da piazzare diverse pedine, a partire da Higuain) che in entrata. Ma oggi si parla di Ronaldo e di come è nata la trattativa che lo ha portato in bianconero. "L'idea folle è nata dopo la prima partita qua, quando Cristiano Ronaldo ha ricevuto la standing ovation, dopo il gol in rovesciata", ha rivelato ai microfoni di Sky Sport, a margine della presentazione. "Durante la settimana ci siamo sentiti con il suo agente (Jorge Mendes, ndr). Ha detto: 'Guarda, lui è rimasto colpito da tutta questa attenzione che ha ricevuto. È rimasto colpito e vorrebbe venire a giocare alla Juve un giorno'. E io ho detto: va bene, sì, capisco, nei sogni di tanti, ci sono tanti sogni, ma pochi si avverano", ha aggiunto.
Parole che devono aver scosso anche l'ambiente juventino che si è subito messo al lavoro. "Quando ci siamo rincontrati per Cancelo – ha raccontato ancora il ds della Juve – Mendes mi ha spiegato bene la situazione che c'era, noi abbiamo recepito l'idea. Io ne ho parlato col presidente in primis, perchè giustamente bisognava far quadrare i numeri, che erano la parte più difficile dell'operazione. Lui ha preso tempo qualche ora, poi mi ha detto: 'Guarda, vai avanti, prova a vedere se veramente c'è questa opportunità'". "L'opportunità era concreta, un'occasione unica e quando le trattative sono fatte tra due grandi, neanche club, quasi istituzioni come Juve e Real Madrid, e hai la volontà del giocatore, diventa più facile fare business e fare i trasferimenti", ha detto ancora Paratici.
Ora come detto c'è da completare il lavoro fino alla chiusura del mercato del 18 agosto, un'impresa non facile perché adesso tutti vorranno venire alla Juve e soprattutto nessuno vorrà andare via. È stato lo stesso Paratici a confermarlo in conferenza stampa: "I giocatori sono entusiasti per l'arrivo Cristiano, è un passo in più per alzare l'asticella". Insomma, per il giovane manager piacentino si prospetta un altro mese caldissimo in cui il telefono squillerà di continuo e in cui bisognerà lavorare con lucidità e decisione. Ma uno che ha appena portato alla Juve un certo Cristiano Ronaldo non può certo spaventarsi…
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