Europa, aspettali. L'Atalanta sente sempre più profumo di coppa, battuto un Genoa già salvo ma non per questo arrendevole con una prestazione brillante che allunga la striscia positiva dopo i successi su Benevento e Torino. Il Genoa era annunciato in salute e voglioso di lasciare un ricordino all'ex tecnico Gasperini ma poco ha potuto per contrastare le superiori motivazioni dell'Atalanta, svegliandosi quando era ormai troppo tardi.
Gol e spettacolo a Bergamo, proprio bella questa Atalanta che sa capitalizzare ogni errore degli avversari e che gestisce con abilità tutti i momenti topici della gara, archiviata di fatto già nel primo tempo. Non si perde tempo in campo e prima palla gol dopo 5': Castagne converge sul mancino e crossa, buca l'intervento Biraschi, Gómez è in agguato, ma non impatta di testa per un soffio. La replica rossoblù è affidata a Medeiros che, su sponda aerea di Lapadula, piazza un mancino velenoso che obbliga Berisha a una difficile smanacciata in corner. A fare gioco e a creare occasioni è però sempre la squadra di casa dove sprizza energia e grinta Barrow, dal suo piede parte una bella iniziativa con palla che arriva a Freuler che può colpire da due passi, ma è sbilanciato e spedisce alto. Al 17' però ecco che la gara prende un'inerzia precisa con il primo gol orobico: Cristante prolunga di testa, Barrow brucia Rossettini, che pure sembrava in vantaggio, e con un fendente in corsa rasoterra insacca a fil di palo, alla destra di Perin, per il suo secondo gol in campionato. Genoa groggy e bergamaschi che ne approfittano per segnare il raddoppio: Gómez innesca Cristante con un tocco morbido, l'ex Milan taglia centralmente, e timbra il raddoppio con un mancino di controbalzo.