Una partita nel nome di Davide Astori, il capitano viola trovato morto domenica scorsa nella sua stanza d'albergo a Udine dove era in ritiro con la squadra. Questa è stata Fiorentina-Benevento, una gara in cui il risultato finale per i trentacinquemila tifosi viola presenti per tributare l'ultimo saluto al loro capitano, contava davvero poco. Eppure si è giocato, in un'atmosfera surreale. La posta in palio, calcisticamente parlando, era alta: il Benevento, ultimo in classifica, era a caccia di punti salvezza; mentre la Fiorentina, con un risultato positivo, avrebbe potuto riprendere la corsa verso un posto in Europa, anche se difficile, vista, la distanza in classifica dal Sampdoria e Milan. Eppure si è giocato e alla fine i viola hanno prevalso per 1 a 0. Domina l'emozione del ricordo di Astori, destinata a diventare indelebile con l'omaggio del Franchi el capitano all'ingresso in campo delle squadre: striscioni e una coreografia da brividi in un silenzio irreale, con migliaia di palloncini viola e bianchi che si alzano in cielo e le due squadre abbracciate al centro del campo. Poi l'arbitro Pasqua di Tivoli fischia l'inizio dell'incontro ed è di nuovo calcio giocato.