Quarant'anni festeggiati in campo per il portiere da record

Gigi Buffon fa 40 anni. Domenica il capitano della Juventus festeggia il compleanno. Ancora in campo. L'ennesimo traguardo di una carriera ormai consegnata alla leggenda. E che proviamo a ripercorrere, dalla A alla Z, attraverso i momenti, i personaggi e le curiosità che hanno contraddistinto la vita calcistica del 'Superman' del calcio italiano.

A – AZZURRO. Quello della Nazionale, 175 presenze: record assoluto. Un amore profondo e sempre difeso anche nei momenti più duri. E che potrebbe, chissà, rinnovarsi persino oltre il flop contro la Svezia. "Sono sempre stato un soldato arruolato per Nazionale e Juve, non posso disertare. Anche a 60 anni, se ci fosse una morìa di portieri, risponderò presente perché concepisco così l'idea di nazione".

B – BOIA CHI MOLLA. Scritta sotto la maglietta mostrata alla curva del Parma e conseguente putiferio. Si giustificò di aver trovato quelle parole intagliate su un cassetto ai tempi del collegio. "Feci mia la frase come incitamento a resistere, senza avere ideologie politiche". Altre critiche per l'88' scelto come numero di maglia. "Chiesi lo 00, per me era il simbolo delle palle e della rinascita dopo l'infortunio che mi aveva impedito di andare all'Europeo. La società disse di no allora presi l'88, che di palle ne ha quattro. Non l'avessi mai fatto". Peccati di gioventù.

C – CHAMPIONS LEAGUE. Trofeo clamorosamente mai sollevato in oltre due decenni di carriera. Più che una maledizione, una bestemmia calcistica. "Vorrei leggere su wikipedia, accanto al nome di Gianluigi Buffon, che ha vinto una Champions".

D – D'AMICO, ILARIA. Legame sentimentale iniziato dopo la fine del matrimonio con Alena Seredova. Da lei ha avuto il terzo figlio Leopoldo Mattia.

E – ESEMPIO. "Bandiera o non bandiera bisogna vedere come ci si comporta, perché se uno sta tanti anni in un posto e non dà l'esempio con i comportamenti, magari per altri può essere una bandiera e invece non è così".

F – FAMIGLIA. Lo sport lo ha respirato in casa da sempre. Madre campionessa di getto del peso e lancio del disco, padre azzurro nel getto del peso, zio cestista in A1, sorelle pallavoliste. "Avere avuto una famiglia di sportivi di alto livello mi ha senza dubbio facilitato il compito, aiutandomi a non esaltarmi nei momenti di grande euforia ed a reagire nei momenti di difficoltà".

G – GIALLOBLU. I colori del Parma, vestiti dal 1995 al 2001. Infortunato Bucci, il tecnico Nevio Scala decide di farlo esordire all'età di 17 anni, contro il Milan: "Nessuno riusciva a fargli gol in allenamento". Finisce 0-0, Buffon è il migliore in campo. È l'inizio della leggenda.

H – HIGLANDER. La carta d'identità, solo un dettaglio. "Ho iniziato con giocatori nati nei primi anni '60, finirò con i 2000. In un certo senso ho attraversato quattro decenni, cercando di esserci sempre e non soccombere mai. E il mio orgoglio più grande è quello di esserci riuscito".

I – INFORTUNI. Quello al polso, rimediato in un'amichevole conto la Norvegia, gli fa saltare gli Europei 2000 in Belgio e Olanda. L'esordio da titolare in una manifestazione è rinviato al Mondiale 2002.

J – JUVENTUS, ovviamente. Fino ad oggi, 638 presenze in assoluto. È il giocatore col maggior numero di trofei ufficiali vinti con il club bianconero 17.

L – LIRE. Nell'estate del 2001 la Juventus ne sborsa 75 miliardi, più la cessione a titolo definitivo di Bachini, valutato 30 miliardi, per prelevare Gigi dal Parma. Tradotto in euro, 54 milioni. Ancora oggi, risulta il giocatore italiano più costoso di sempre.
 

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