Avrebbe usato denaro frutto di frodi fiscali per pagare in nero atleti e allenatori.
Il patron del Foggia Calcio, Fedele Sannella, è stato arrestato per riciclaggio. Avrebbe usato denaro frutto di frodi fiscali per pagare in nero atleti e allenatori. La Dda di Milano ha richiesto al gip, primo caso in Italia della specie per società calcistiche, di disporre la nomina di un commissario giudiziale per un anno.
Numerose perquisizioni sono state eseguite a Foggia e provincia negli uffici e nelle abitazioni di Sannella e del fratello, nonché nella sede del Foggia Calcio. La misura è stata emessa dal gip di Milano Giulio Fanales, su richiesta di Ilda Boccassini e Paolo Storari della Direzione distrettuale antimafia, ed eseguita dalla guardia di finanza di Varese e dalla Squadra mobile di Milano, proseguendo le indagini condotte nell'ambito dell'operazione 'Security', che a maggio aveva portato all'esecuzione di diverse misure cautelari personali a carico di 15 persone, accusate di far parte di un'associazione per delinquere che ha favorito gli interessi, in particolare nel capoluogo lombardo e provincia, della famiglia mafiosa catanese dei Laudani.
A dicembre le indagini avevano portato all'arresto di Ruggiero Massimo Curci, ex vicepresidente del Foggia Calcio, per aver autoriciclato quasi 2 milioni di euro provenienti da frode fiscale, bancarotta fraudolenta aggravata, appropriazione indebita e indebita compensazione di imposte, finanziando la società sportiva nelle stagioni 2015/2016 e 2016/2017. A seguito dell'ulteriore sviluppo dell'attività investigativa, anche alla luce delle ammissioni dei fratelli Ruggiero Massimo e Nicola Curci durante l'interrogatorio con la Dda milanese, sarebbero emerse le responsabilità di Fedele Sannella, che avrebbe ricevuto e riciclato personalmente parte di tali versamenti, 378.750 euro in contanti, reimpiegandoli nel club come compensi in nero ad atleti, allenatori, procuratori e per la gestione della società, ostacolando così l'identificazione della provenienza illecita del denaro.
La richiesta di commissariamento del Foggia Calcio è dovuta al fatto che gli illeciti sarebbero stati commessi dagli organi apicali precedenti e attuali del club, che avrebbe beneficiato di 2 milioni di euro di provenienza illegale: 1,6 milioni di euro tracciati e 378.750 euro in nero e in contanti, consegnati direttamente a Sannella. Il destino della società si conoscerà il 13 febbraio, quando è stata fissata l'udienza per decidere sulla richiesta della Dda.
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