Tutte le offerte erano al di sotto della soglia di un miliardo e 50 milioni di euro a stagione. Venerdì una nuova assemblea

"La Lega all'unanimità ha deliberato di non accettare alcuna offerta e dar corso alla trattativa privata con l'obiettivo di ottenere non meno del prezzo minimo complessivo già previsto dal relativo bando, che equivale a un miliardo e 50 milioni, per i pacchetti principali e opzionali". Ad annunciarlo il commissario straordinario della Lega Serie A, Carlo Tavecchio, che ha letto un comunicato con queste parole davanti ai microfoni al termine dell'assemblea a Milano. Sul tavolo il bando dei diritti televisivi nazionali per il massimo campionato per il triennio 2018-2021. Ecco qualche dettaglio in più. "La Lega – ha aggiunto – comunica di aver ricevuto cinque offerte da altrettanti broadcaster e un'offerta da parte di un intermediario indipendente" che sono state tutte respinte. "Giova ricordare che, qualora le trattative private non andassero a buon fine, la Lega si riserverà di valutare l'offerta presentata dall'intermediario indipendente". Secondo fonti vicino alla trattativa, si tratta del gruppo spagnolo MediaPro, che ha contribuito al rilancio all'estero della Lega calcistica spagnola.

L'agenda dei prossimi giorni? Tavecchio, commissario della Lega da nove mesi, ha ricordato che i club si rivedranno venerdì 26 alle 11 per il rinnovo della governance e alle 15 sui diritti tv. In totale, poco meno di 800 milioni di euro sono stati offerti per i diritti tv. Le uniche proposte ad aver superato i minimi sono quelle di Sky, che ha offerto 261 milioni di euro per il pacchetto A (le partite di 8 squadre, le big Juventus, Milan, Napoli, Inter, Lazio, Fiorentina e due di fascia bassa per il satellite). Un milione in più ai 260 della base d'asta, identica per il pacchetto B (stessi contenuti, per il digitale) per cui Mediaset avrebbe proposto 200 milioni. Per il pacchetto C (per la piattaforma Internet, con le stesse partite di A e B che però includono anche i diritti accessori) quotato 160 milioni di euro, Sky avrebbe messo sul piatto 170 milioni di euro, Perform 100 milioni e Tim una cifra inferiore. Molto minore rispetto alla base d'asta di 310 milioni sarebbe la cifra scritta nella busta sempre da Sky per i pacchetti D1 e D2 (con le partite delle altre 12 squadre). La tv di Rupert Murdoch avrebbe superato, invece, il prezzo minimo per i diritti accessori.

Adesso che cosa succede? Dureranno tre giorni, da domani a giovedì, le trattative private con i broadcaster relative al bando dei diritti tv del campionato di Serie A per il triennio 2018-2021. Dopodiché venerdì prossimo alle 11 i club del massimo campionato si rivedranno per discutere delle offerte. Se non si dovesse trovare un accordo, si passerebbe al secondo bando destinato proprio agli intermediari indipendenti. E il limite ultimo per aprire le buste è fissato per le 13 di sabato 27. A due giorni dalle elezioni per la Federcalcio a Roma, a cui la Lega rischia di presentarsi senza la nuova governance.
 

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