Il Var funziona: “Mille interventi e solo l’1% di errori in 210 gare”

Presentata da Nicchi e Rizzoli un'analisti approfondita: solo in 7 casi errore decisivo. E il tempo di consultazione è sceso a 29 secondi

Due ore e più di analisi dettagliata sull'utilizzo del VAR dall'inizio del campionato, con un'ampia gamma di dati statistici a suffragare la bontà del progetto. I vertici arbitrali, con il presidente dell'AIA Marcello Nicchi in testa, assistito dal designatore della Serie A Nicola Rizzoli e il responsabile del progetto Roberto Rosetti, hanno illustrato con grande trasparenza e disponibilità, prima agli allenatori e successivamente ai giornalisti, gli aspetti positivi e quello su cui lavorare per rendere il VAR uno strumento ancora migliore. Numeri di grande rilievo e molto positivi.

Al termine del girone di andata del campionato sono state analizzate 1078 situazioni in 210 partite (198 di Serie A e 12 in Coppa Italia per una media di 5.1 a gara); 579 le verifiche sui gol (54%),  214 quelle sui cartellini rossi (20%), 282 sui calci di rigore (26%). In totale sono ad oggi 11 gli errori. Di questi solo 7 hanno influenzato il risultato della gara. Pertanto con il VAR c'è stato solo l'1% di errori. Sono in totale 60 le decisioni cambiate (una ogni 3.5 partite, 3 ogni giornata di campionato). "Era questo il nostro obiettivo per non snaturare il gioco", ha confermato il designatore Rizzoli. Quarantatré le situazioni controllate dall'arbitro a bordo campo, 17 quelle non visionato direttamente. Per quanto riguarda sempre i cambi di decisione, 39 quelle su interpretazioni arbitrali: 15 fuorigioco, 12 gol annullati e 3 convalidati. Quattro, invece, le situazioni da fallo dentro o fuori l'area di rigore; 2 quella da palla dentro-fuori dal campo. In totale, solo in 6 situazioni l'arbitro ha confermato la propria decisione.

Un focus particolare è stato poi dedicato ai tempi con cui viene presa la decisione del Var, elemento che soprattutto all'inizio della stagione aveva portato qualche allenatore a lamentarsi. In base alle statistiche rilevate da Hawk Eye, il provider indipendente della strumentazione, i tempi medi di decisione sono passati da 1 minuto e 22 secondi nelle prime tre giornate ai soli 29 secondi al termine del girone di andata. Un miglioramento notevole. Più ampi i tempi per cambiare una decisione, inevitabilmente, ma anche qui notevoli passi avanti dall'inizio della stagione: dai 2'35" delle prime tre giornate si è passati a 1'15" alla fine del girone di andata. A dimostrazione della bontà del progetto, il tempo effettivo di gara rispetto alla scorsa stagione è aumentato di 40" (51'10" contro i 50'30"). Con soddisfazione, i vertici arbitrali hanno sottolineato che grazie al Var è cambiato in meglio anche il comportamento dei calciatori in campo. I falli sono diminuiti dell'8.8%, mentre i rigori assegnati sono aumentati del 5.5%. Diminuiti del 2.3% le posizioni di fuorigioco. Per quanto riguarda la tipologia di falli, le proteste sono calate del 14.1%, le simulazioni del 23.1%, i comportamenti antisportivi del 15.6% e la condotta violenta del 23.5%. "Questo porta ad un gioco più fluido e ne beneficia lo spettacolo", ha spiegato ancora Rizzoli. Risultati notevoli si sono avuti per quanto riguarda la gestione dei cartellini: i gialli sono diminuiti del 18.8%, mentre i cartellini rossi sono calati del 21.6% (0 per proteste).

Nel corso dell'incontro sono stati poi vivisezionati alcuni degli episodi più controversi del campionato, con tanto di proiezione di video e audio dei dialoghi fra Var e arbitro durante le partite.  Ad esempio è stato visionato il gol annullato al Torino contro il Bologna, un chiaro errore nella gestione del protocollo Var. Il rigore assegnato al Genoa contro la Juventus (è stato riconosciuto l'errore di arbitro e Var), la rete annullata agli stessi bianconeri contro l'Atalanta. ll gol annullato per fuorigioco ad Immobile nel Derby e quello ad Icardi in Fiorentina-Inter sono stati l'occasione per spiegare come sia stato dato l'input ai segnalinee di segnalare rapidamente le posizioni irregolari quando c'è un buon margine di sicurezza. Questo per evitare che si dilatino i tempi fra la conclusione dell'azione e la segnalazione della terna. Infine Rizzoli e Rosetti si sono soffermati a lungo sugli episodi controversi da fallo di mani e in questo caso è stato visionato l'episodio di Mertens in Crotone-Napoli. Sia in questo caso, che in quello di Bernardeschi in Cagliari-Juve, ha ammesso che da parte dell'arbitro si poteva verificare l'irregolarità grazie anche ad una migliore comunicazione da parte del Var.