Milan esonera Montella: la panchina va a Gattuso. Vincenzo: “Dispiace, farò il tifo per loro”

L'annuncio è ufficiale ed è stato dato con un tweet

Con un tweet di questa mattina, il Milan ha comunicato "l'esonero di Vincenzo Montella dall'incarico di allenatore della Prima Squadra. La conduzione tecnica è affidata a Gennaro Gattuso, che lascia il suo incarico di allenatore della Primavera, e al quale rivolgiamo i più calorosi auguri di buon lavoro". Fatale al tecnico rossonero il pareggio interno contro il Torino per 0-0. 

 

https://twitter.com/acmilan/status/935081663440343041?ref_src=twsrc%5Etfw

 

Quinto esonero in A – Con Montella salgono a cinque gli allenatori esonerati in Serie A nel corso di questa prima parte di stagione. Prima del tecnico rossonero sono 'saltati' Marco Baroni a Benevento (sostituito da Roberto De Zerbi), Massimo Rastelli a Cagliari (al suo posto Diego Lopez), Ivan Juric al Genoa (rimpiazzato da Davide Ballardini) e Gigi Delneri a Udine (al suo posto Oddo).

"Un onore allenare il Milan" – "Allenare il Milan è stato un onore, lavorare con questo gruppo ancor di più". Lo scrive l'ex tecnico rossonero Vincenzo Montella sul proprio profilo Twitter dopo l'esonero di questa mattina. "Ringrazio i tifosi per il loro sostegno, Fassone e Mirabelli per l'opportunità e il mio staff che mi ha supportato in ogni momento – ha aggiunto – Auguro a Rino di riportare il Milan dove merita". 

Poi, Montella ha parlato anche ai microfoni di Sky: "Dispiace per la tempistica, ma il calcio è questo qua. Mi resta l'orgoglio di aver allenato una squadra che porterò sempre nel cuore. Resta qualche piccola soddisfazione personale che anche da allenatore c'è stata. Abbiamo vinto una coppa e riportato il Milan in Europa dopo anni".

L'ormai ex allenatore del Milan è entrato poi nel merito della sua esperienza in rossonero: "Sono dispiaciuto perché la squadra mi stava seguendo. Colpe vanno condivise? E' sempre colpa dell'allenatore, non abbiamo rispettato nell'immediato le ambizioni e i programmi prefissati a inizio stagione. Si sono alzate un po' troppo le aspettative, lì abbiamo sbagliato tutti. Auguro il meglio ai calciatori che se lo meritano dopo un inizio difficoltoso e un in bocca al lupo di cuore a Rino, un amico e una persona leale – ha aggiunto – Seguirò la squadra da distante".

L'addio ai giocatori – Cosa ha detto Montella ai giocatori nel suo discorso di addio? "Li ho ringraziati, non sono molto per gli addii. Ho detto di dare il massimo supporto al nuovo allenatore e che riusciranno a venir fuori da questa situazione".

Sedici mesi sulla panchina rossoneraL'avventura di Vincenzo Montella alla guida del Milan è durata 16 mesi tondi. Un percorso costellato di momenti belli e altri meno, che ha avuto il suo culmine con la vittoria della Supercoppa italiana dello scorso dicembre a Doha contro la Juventus. E' stato il 29esimo e ultimo successo dell'era Berlusconi, il primo dopo cinque anni con la bacheca vuota. Alla fine dello scorso campionato, chiuso al sesto posto, Montella ha riportato il Milan in Europa dopo tre anni e mezzo. Proprio l'ottimo lavoro svolto con una squadra costruita, per l'ultima volta, da Galliani senza investimenti rilevanti, gli è valsa la riconferma da parte della nuova proprietà.

L'ex tecnico della Fiorentina ha definitivamente puntato su Donnarumma in porta, valorizzato un giocatore di talento come Suso e giovani di belle speranze come Locatelli. A Montella sono stati riconosciuti anche i meriti di aver gestito bene il delicato ed epocale passaggio di proprietà da Silvio Berlusconi alla cordata cinese guidata da Li Yonghong. Così in estate, nonostante le tante voci sui rapporti non proprio idilliaci con il ds Mirabelli e sui nomi circolati per prendere il suo posto, a Montella viene anche rinnovato il contratto fino al 2019. Un segnale di stima, come anche le responsabilità che sono state date all'Aeroplanino in sede di campagna acquisti. E' stato lui a convincere la famiglia di Donnarumma a credere nel progetto Milan, con tanto di visita estiva nella casa natale del portierone a Castellammare di Stabia. Ed è stato sempre Montella, a detta dello stesso Fassone, a spingere per l'acquisto di Leonardo Bonucci dalla Juventus, il colpo che ha fatto esplodere di entusiasmo l'ambiente milanista dopo anni di mercati 'a costo zero'.

L'esaltazione per il mercato milionario è durata però lo spazio di qualche mese, perché le prime delusioni in campionato hanno subito fatto vacillare la posizione di Montella. Il ko contro la Lazio è il primo campanello di allarme, che spinge il tecnico a cambiare modulo passando dal 4-3-3 al 3-4-2-1 con la speranza di far rendere al meglio i neo acquisti Bonucci e Biglia. I problemi rossoneri sono però soprattutto nel gioco dove le 23 formazioni diverse fra campionato e coppa sono il segnale di una incapacità di trovare un assetto stabile.

In attacco, poi, i neo acquisti Andre Silva e Kalinic faticano ad imporsi e non può certo bastare l'esplosione del baby Cutrone, protagonista soprattutto in Europa. Il solo Suso, dopo un inizio difficile per quanto riguarda la sua collocazione in campo, prova a tenere in piedi un Milan che perde tutti gli scontri diretti contro le squadre che lo precedono in classifica e che ad oggi occupa la settima posizione in classifica con sei sconfitte e a -11 dalla zona Champions League, obiettivo dichiarato della proprietà in estate. Le ultime deludenti prestazioni a San Siro, dove i rossoneri non vincono da ottobre contro la Spal, hanno alla fine convinto la dirigenza a dare una svolta con l'esonero. Per l'Aeroplanino è il capolinea di un volo durato troppo poco…