Antonio Conte vs Roma, 1200 giorni dopo e tanta intensità 'tecnico-tattica' nel mezzo. Il mister leccese torna infatti a sfidare i giallorossi come mister di club per la prima volta dall'11 maggio 2014. Quel giorno all'Olimpico non fu certo una gara banale: la Juve batte i padroni di casa nel finale con un gol nel finale dell'ex Osvaldo e di fatto ipoteca i 102 punti finali. A fine stagione però, nonostante il terzo scudetto di fila, arriva la rottura con Agnelli e a luglio l'addio ufficiale ai bianconeri. Domani Conte torna per la prima volta da allenatore in Italia e nel frattempo con lui, per usare un eufemismo, non c'è stato certo da annoiarsi.
L'ex mister di Bari e Siena nell'estate sceglie di abbracciare il progetto Nazionale per guidare gli Azzurri fino all'Europeo 2016. I rapporti con l'ambiente sono buoni, i tifosi apprezzano lo stile e la 'fame' di un allenatore meticoloso in tutti i dettagli. Non lo stesso si può dire di quanto succede con i club, che fanno ostruzionismo sui tanto desiderati stage. Alla fine arriva l'appuntamento in Francia e Conte si scatena: con una squadra che in avanti punta sulla non irresistibile coppia Eder-Pellè supera di gran carriera il girone e arriva a battere con merito la Spagna del tiqui-taca. L'Italia si ferma solo ai quarti di rigore con la Germania, ma il mister ha già deciso: il campo quotidiano gli manca troppo e l'Inghilterra chiama. Per lui si aprono le porte del Chelsea, che vuole ripartire dopo un'annata difficile. L'inglese non è il massimo (anche se ora i miglioramenti si vedono), e la partenza shock sembra già far presagire un esonero prima di novembre. Qui però l'applicazione tattica si vede: l'ex centrocampista della Juve di Lippi lancia il 3-5-2 con Moses versione Simone Pepe e accende la cattiveria sotto porta di Diego Costa, epurato meno di un anno dopo. Alla fine della stagione 2016-2017 arriva il titolo in Premier, un trofeo made in Italy come Mancini, Ancelotti e Ranieri. In estate però sembrano rivedersi nuvole che sembrano quelle dell'estate 2014 a Vinovo: Conte non nasconde il malumore per la partenza di Matic e il mancato arrivo di Lukaku, che ora a Manchester sta facendo le fortune del 'nemico' Josè Mourinho.
Con i giornalisti inglesi da mesi è guerra aperta: i tabloid puntano sul suo addio imminente, parlando di una nostalgia di Conte per l'Italia. Il condottiero pugliese etichetta le voci sulla sua partenza con il termine 'bullshits' (cavolate o ca…ate in italiano) , ma non sono in pochi a vederlo come futuro mister del Milan al posto di Vincenzo Montella. Al momento il pensiero non può che essere su Di Francesco e Nainggolan, con un girone che non si è messo benissimo per i Blues. Di sicuro l'ambiente Juve non lo ha dimenticato: il presidente Andrea Agnelli una settimana ha ringraziato Allegri per aver portato avanti un lavoro "che per altri sembrava terminato". Conte ha replicato con un tweet sibillino: "Nella vita non si finisce mai di conoscere le persone… A volte basterebbe soltanto un minimo di riconoscenza. E di maturità". Chissà se a Milanello sono aperti ristoranti da 100 euro accessibili anche per lui…