"Il derby della rinascita", lo definisce Montella, ed è la definizione che ben riassume la prima stracittadina stagionale che andrà in scena domani sera a San Siro. Inter e Milan si affrontano e testano il loro stato di salute in una stagione che per entrambe è scattata con un notevole carico di rivoluzioni. I nerazzurri di Luciano Spalletti precedono in classifica i rossoneri ma per l'ex Aeroplanino i numeri non rispecchiano il vero gap tra le cugine.
"Sinceramente non penso ci siano sette punti di differenza tra l'Inter e il Milan come valori dimostrati sul campo e in prospettiva", ha spiegato Montella in conferenza. "Abbiamo bisogno di dimostrarlo a noi stessi e ai nostri tifosi, e abbiamo la possibilità di farlo attraverso la prestazione di domani". Alla stracittadina, ha assicurato, "arriviamo concentrati, pronti, determinati. E' una partita da giocare con leggerezza, rabbiosi e un pizzico spensierati. La pressione? È un derby importante – ha aggiunto – di rinascita per entrambe le società visti i risultati deludenti degli ultimi anni".
Una sfida che però per Montella non sarà decisiva: "Il campionato è lunghissimo, non ci sarà nessun verdetto. Il tecnico rossonero si aggiunge alla schiera di coloro che indicano Spalletti come vera arma di più dei nerazzurri: "E' un grandissimo allenatore, un valore aggiunto, ha trovato calciatori con grandissima voglia di rivalsa come è successo a me l'anno scorso e questo può fare la differenza".
Non è invece d'accordo con chi parla di un Montella ancora impegnato a dare un'identità al Milan. E lancia una stoccata: "Noi giochiamo leggermente meglio dell'Inter, anche se abbiamo qualche punto in meno". "Il derby lo vivo con grande motivazione – ha proseguito – con grande equilibrio e grandissima serenità. Se la società mi ha incoraggiato verso il derby? La società la sento molto presente si comporta con me in maniera egregia. Non ho nessun tipo di alibi, mi danno libertà e sostegno su tutto. Non mi faccio turbare da ipotesi, spifferi, illazioni, verità presunte", ha spiegato. "Quando si vince si dice che l'allenatore diventa bello con gli occhi azzurri, quando non si vince un po' meno e capisci chi ti vuole bene o no, chi scende dal carro e chi è pronto a risalire e chi dal punto di vista non salirà più".
Ancora una volta Montella spende parole in difesa di Bonucci, protagonista di un inizio stagione poco brillante: "Leo sta bene, a livello di prestazioni ci aspettiamo di più ma son convinto che ci arriverà con ed insieme alla squadra. Adesso di ogni piccolo errore è diventato il capro espiatorio ma lo sa, perché ha personalità, una storia. Ma lui sa ovviare, sa reagire, sa tornare se stesso e in se stesso, non ho nessun tipo di preoccupazione". E ha caricato André Silva: "E' un grande calciatore. Appena arrivato era solo 'bello', adesso è diventato un po' più pratico, pensa più al gol anche se per lui non è stato mai un problema. E' un po' più sgamato per il calcio italiano. Ora è il momento di dimostrarlo anche in Italia, son convinto ci riuscirà, ha grandissima volontà, penso che crescerà ancora".
Sulla sponda nerazzurra, Spalletti ha così espresso le sue sensazioni alla vigilia del suo primo derby della Madonnina: "Per me sarà un grande privilegio viverlo, ho già vissuto quello di Roma che è importantissimo e mi ha dato moltissimo", le parole del tecnico dell'Inter. "Milano la trovo una città moderna, intelligente. Mi sembra voglia proteggere le proprie tradizioni in maniera importante e tra queste c'è il derby".
Il toscano ha poi risposto a Montella sul discorso gap: "Dice che non ci sono sette punti di differenza tra noi e loro? Sono d'accordo con lui, apprezzo il suo modo di lavorare e il suo modo di essere. Lo conosco molto bene, siamo anche amici, lo trovo un tecnico capace e una persona intelligente. Anch'io sono convinto che la classifica attuale non sia corretta. Però non se la prenda con noi, non c'entriamo, hanno fatto tutto da soli…", ha aggiunto. Per il ds rossonero Mirabelli è l'Inter che deve avere paura del Milan: "Mi sembra il prete di Frittole che dice a Massimo Troisi 'ricorda che devi morire, che devi aver paura'. Mo' me lo segno, stia tranquillo…", ha scherzato Spalletti citando il celebre film 'Non ci resta che piangere'.
"Cosa significherebbe una vittoria e se taglierebbe fuori il Milan dai giochi? Vincere il derby ti dà tre punti e poi un bel carico di entusiasmo ed ottimismo per il futuro, se lo si sai usare bene, perché a volte genera vizi. Però te lo crea un po' quel tatuaggio che poi ti rimane addosso", ha proseguito l'allenatore nerazzurro. "Montella ha a disposizione una grandissima squadra, forse nei nostri incontri una squadra così forte non l'ha mai avuta, quindi non sarebbe tagliato fuori e saprebbe riorganizzarsi, è un allenatore con qualità. La partita ci farà capire che strada stiamo seguendo e se è quello che stiamo dicendo è quello giusta". "Per Montella il Milan gioca meglio di noi? Il derby è la partita che azzera tutto".