Involuzione Bonucci, il Milan aspetta ancora suo leader

"Ho commesso diversi errori, di precisione, di chiusura. Dentro di me c'è la voglia di rispondere sul campo"

 Era il fiore all'occhiello del mercato, l'acquisto più costoso, il nome che avrebbe garantito il tanto sospirato salto di qualità, il simbolo del nuovo corso, tanto da vedersi assegnare subito la fascia di capitano. Il giocatore che con il suo carisma avrebbe contribuito a tenere compatto lo spogliatoio, l'uomo in grado di spostare gli equilibri. Invece Leonardo Bonucci rischia di essere un caso in casa Milan. Il difensore, sbarcato in rossonero dopo un trasferimento veloce quanto clamoroso, non è ancora riuscito ad incarnare in pieno il ruolo di leader designato e mettere in mostra le doti ammirate nel lungo e felice ciclo juventino. Quello vissuto dal nazionale azzurro è stato un autentico settembre nero, macchiato da prestazioni certamente non all'altezza della sua fama. Quello di ieri in Europa League contro il Rijeka, match dove è stato uno dei peggiori in campo e che ha spalancato le porte al gol che ha riacceso le speranze dei croati è solo l'ultimo di una serie di errori da matita rossa.

Certo, c'è l'alibi di dover integrare i meccanismi con i nuovi compagni di reparto: una novità per un giocatore che in bianconero, con i compagni della 'Bbc', si intendeva praticamente ad occhi chiusi. Detto questo, ha stupito e non poco la facilità con cui Bonucci si è fatto saltare da Immobile, che pure attraversa un momento di forma strepitoso, nella pesante sconfitta dell'Olimpico contro la Lazio. Anche nella vittoria dei rossoneri contro l'Udinese il centrale ha traballato in qualche occasione. Altro 'bug', stavolta pesante, in occasione della rete di Zapata nel match perso contro la Sampdoria: un 'liscio' di testa davvero insolito per un giocatore della sua esperienza, che in carriera ha duellato con i maggiori top player mondiali. Errori, disattenzioni, nervosisimo: e non contiamo la serataccia vissuta in Nazionale contro la Spagna. Insomma, un rendimento altalenante che rischia di diventare il simbolo dei saliscendi vissuti dai rossoneri in questo inizio stagione, e che sta cominciando a preoccupare i tifosi rossoneri già schierati sui social con commenti di fuoco. Per non parlare degli sfottò e dei meme che puntuali hanno invaso le bacheche degli utenti.

Bonucci ha riconosciuto che il suo rendimento non è quello ci si auspicava. "Non sono soddisfatto", ha puntualizzato il centrale alla vigilia della sfida con il Rijeka. "Ho commesso diversi errori, di precisione, di chiusura. Dentro di me c'è la voglia di rispondere sul campo a tutto quello che è stato detto. Prendo sempre le critiche positivamente, è uno stimolo per migliorare, l'ho fatto da quando sono arrivato al Milan e lo farò anche oggi". "Quando ho scelto il Milan, sapevo che c'era il rovescio della medaglia", ha ammesso il difensore, che si aspettava "oneri ed onori". Ma, ha chiarito, "non mi sento un capro espiatorio". La certezza è che Bonucci resta un pilastro inamovibile del progetto rossonero perché a Montella serve come il pane la miglior versione del difensore granitico cercato da tutta Europa. Il tecnico ha anche provato a passare alla difesa a tre ma, sulla carta lo schieramento preferito dall'ex bianconero ma, ha tenuto a precisare il giocatore, "il modulo non è stato scelto per me. Io posso giocare e rendere bene con un modulo, ma non dipende dal modulo. Sono io che devo rendere di più come giocatore e leader di questa squadra". Dopo anni di vittorie e soddisfazioni in bianconero, Bonucci è chiamato ad una sfida che forse non si aspettava: 'conquistare' il Milan.