Raiola: Ambiente ostile attorno a Donnarumma, soldi non c’entrano

Il procuratore rompe il silenzio e difende la scelta del portiere di non rinnovare

"Si era creato un ambiente troppo ostile e violento". Lo ha detto Mino Raiola, agente di Gianluigi Donnarumma, spiegando i motivi della rottura del suo assistito con il Milan. "Siamo stati costretti a prendere una decisione che non eravamo pronti a prendere – ha proseguito il procuratore ai microfoni Rai – L'unico problema che non c'era erano i soldi, non ne avevamo mai parlato. Non ci è stata concessa serenità da parte del Milan". Ai microfoni di Premium Sport Raiola ha aggiunto che "Gigio è stato minacciato, la famiglia è stata minacciata, minacce di non giocare, di morte, striscioni mai tolti dalla società e un atteggimento passivo nei suoi confronti – ha sottolineato – Non è mai stata una questione economica, se due parti vogliono trovare la soluzione la soluzione si trova". Il procuratore ha precisato che "io contro il Milan non ho niente, i rapporti con Fassone sono ottimi e se dobbiamo parlare ci parliamo, ma ormai hanno fatto la loro scelta – ha concluso – Si doveva decidere il 13 e noi abbiamo deciso. C'è il rischio di perdere un anno? Sì, è un rischio importante. Se sarà giudicato per le sue qualità di sicuro non lo perde, se invece ci sono altre situazioni che costringono l'allenatore a prendere certe decisioni allora forse sì. Per me è mobbing se minacci un giocatore di stare un anno in tribuna".

 

Sulle scelte future Raiola ha assicurato che "non ho parlato con nessuna squadra, non abbiamo accordi con nessuno – ha ribadito – E sicuramente non li avremo nel breve periodo". L'agente ha confermato invece che "tra me e Mirabelli non c'è feeling, siamo su due mondi totalmente diversi. Il suo atteggiamento da dirigente non lo condivido e non lo permetto – ha spiegato – Mi prendo al 100% la responsabilità per il mancato rinnovo, Gigio ha sentito la mancanza di appoggio da parte del Milan. Inizialmente la sua idea era quella di rinnovare, poi però sono cambiate alcune cose e il Milan ci ha forzato a non rinnovare".