La voglia di guardare sempre avanti è il segreto di SuperGigi
Trentanove anni e non sentirli si potrebbe dire di Gigi Buffon, mutuando uno storico spot televisivo di qualche anno fa che vedeva protagonista un altro ex grande portiere: Dino Zoff (in quel caso erano quaranta, ndr). Il capitano della Juventus continua a stupire e sembra non volersi più fermare vista la stagione da protagonista che sta vivendo con la squadra bianconera. “Un viaggio fuori dall'ordinario ma lo straordinario deve ancora venire”, ha scritto sui social dopo la vittoria in casa del Monaco nelle semifinali di andata di Champions League che ha veramente aperto la strada ad un fantastico Triplete. Parole che fotografano perfettamente il portierone di Carrara: un fuoriclasse assoluto, una leggenda vivente del calcio italiano che tutto il mondo ci invidia.
Proprio la voglia di guardare sempre avanti, lui che potrebbe vivere di rendita con tutto quello che ha fatto e che ha vinto, è il segreto di SuperGigi. "Lavoro per sorprendere, l'importante è farsi trovare pronto quando la squadra ha bisogno”, ha detto recentemente. Il sesto scudetto consecutivo e la terza Coppa Italia (senza giocare un minuto, ndr) è una impresa che lo fa entrare di diritto nella leggenda del calcio italiano insieme ai ‘fidi scudieri’ Barzagli, Bonucci, Chiellini e Marchisio. In campionato quest’anno Allegri spesso gli ha concesso un turno di meritato riposo, così è stato soprattutto in Champions League che Buffon ha potuto esaltare le sue straordinarie qualità. Il numero 1 bianconero ha toccato le 100 partite con la maglia della Juventus, ma sopratutto 621 minuti consecutivi senza incassare un gol. Con i bianconeri in finale a Cardiff, la bacheca di Buffon potrebbe arricchirsi dell’unico trofeo che ancora manca: la Champions League sfuggita due volte contro Milan e Barcellona.
A quel punto per Buffon sarebbe più che legittimo sognare il Pallone d’Oro, anzi sarebbe quasi un atto dovuto. Un trofeo, anche questo, sfiorato dal capitano bianconero dopo lo storico Mondiale vinto nel 2006 quando fu bruciato sul filo di lana dal compagno di nazionale Fabio Cannavaro. A contenderglielo quel Cristiano Ronaldo a sua volta protagonista di una stagione fenomenale in Champions con il Real Madrid e deciso ad eguagliare il grande rivale Messi a quota 5. Pallone d’Oro o meno, quello che sta facendo Buffon a 39 anni è la conferma che stiamo parlando del portiere più forte di tutti i tempi: a dispetto dell’età il fuoriclasse della Juve continua a giocare ad altissimi livelli, non certo da comprimario come già capitato ad altre illustre leggende. “Quando ci sono le partite serie, Gigi è il numero uno al mondo", ha detto di lui Allegri. Parole scolpite nel muro, proprio come lo è la difesa della Juventus.
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