Commissario doveva essere e commissario sarà: ancora una fumata nera per l'elezione del presidente della Lega Serie A. Dopo meno di tre ore di riunione l'Assemblea dei presidenti non ha raggiunto alcun accordo sulla nomina del successore di Maurizio Beretta. A questo punto spetterà al consiglio federale di domani nominare il commissario che dovrà gestire la Lega nei prossimi mesi. L'Assemblea ha preso il via intorno alle 13.40, presenti i rappresentanti di tutte le società. Il Cagliari, inizialmente dato per assente, è arrivato in ritardo. Dopo un confronto aspro ma leale si è capito che non era possibile trovare una convergenza. Insanabile la spaccatura fra il fronte delle medio-piccole guidate da Lotito e quello delle big capeggiate da Juventus e Roma. Servivano almeno 15 voti per eleggere il presidente e due consiglieri federali. Missione fallita.
"Ho fallito l'obiettivo, mi scuso con i tifosi che speravano in un futuro stabile per la governance della Lega Serie A. Ce l'ho messa tutta, ringrazio il presidente federale Tavecchio che mi ha aiutato tantissimo in questi giorni. Ci siamo sentiti l'ultima volta ieri sera e poi mezzora fa gli ho comunicato che questo tentativo non è andato a buon fine. A questo punto domani ci sarà il commissariamento", ha detto Ezio Maria Simonelli, presidente reggente della Lega Serie A, al termine dell'Assemblea. "Oggi siamo andati molto vicini a trovare un accordo, poi come sempre in poco tempo non si riesce a trovare la quadratura del cerchio", ha aggiunto. In passato la Lega Calcio è stata commissarata in cinque occasioni: nel 1958 con Giuseppe Pasquale, nel 1964 e 1968 con Artemio Franchi, nel 1978 con Franco Carraro e nel 2009 con Giancarlo Abete. "Lo ricordo bene. Nel 2009 c'era in atto la separazione da parte della Lega Serie A", ha dichiarato Simonelli.
La Figc aveva concesso tre settimane di tempo alla Lega per rinnovare i propri organi e dotarsi di una nuova governance. Pertanto ora la palla passa al presidente federale Carlo Tavecchio, che potrebbe assumere in prima persona la carica di commissario o individuare una figura terza. Proprio il numero 1 di via Allegri ha ricevuto l' endorsement da parte della Juventus. "Come Juventus speriamo che sia il presidente federale perché è giusto che questo periodo, che spero sia il più breve possibile, sia affidato ad un uomo di calcio. Crediamo sia la figura più importante per affrontare problematiche di carattere giuridico e gestionale, scegliendo le competenze necessarie", ha detto il direttore generale bianconero Marotta.
Il grande sconfitto di questa battaglia è sicuramente Claudio Lotito, il presidente della Lazio ha provato inizialmente a sponsorizzare la nomina di Adriano Galliani a presidente, ipotesi caduta quasi subito. A quel punto tutti i tentativi di evitare il commissariamento, anche attraverso la nomina di un presidente pro tempore in attesa di riformare lo statuto, sono falliti. "Non ci sono né sconfitti e né vincitori. E' una fase di grande cambiamento, sia per la governance che per la redistribuzione dei diritti tv. E' un confronto fra 20 realtà che per caratteristiche sono diverse fra di loro", ha tagliato corto Marotta. E infatti le divergenze più che sulla nomina del presidente, sono soprattutto sulla governance e sulla distribuzione dei diritti tv per il prossimo triennio. "Fra un mese dovremo fare un bando per la distribuzione dei diritti tv da oltre 1 miliardo di euro", ha ricordato il reggente Simonelli. Al nuovo commissario, quindi, spetterà il compito non facile di gestire questa patata bollente.