I bianconeri stendono i blaugrana 3-0 con una doppietta di Dybala e un gol di Chiellini

Non fosse per il precedente infausto del Paris Saint Germain, verrebbe da dire che la Juventus dopo il 3-0 dello Stadium ha più di un piede nella semifinale di Champions League. La prudenza è figlia (legittima) solo del massimo rispetto che deve essere portato al Barcellona, ancorché tritato dai bianconeri e quasi incapace di onorare il proprio blasone. Però, salvo cataclismi, crediamo che l'organizzazione difensiva dei campioni d'Italia sia molto più efficace di quella francese e Massimiliano Allegri possegga la dote della praticità. Insomma, al Camp Nou nessuno andrà allo sbaraglio.

E' stato Paulo Dybala l'uomo che ha sbriciolato i catalani, dimostrandosi più Messi dello stesso Messi, consacrandosi definitivamente a livello internazionale, solleticando la cupidigia di molti club europei che non hanno problemi con i soldi. Dybala è una Joya vederlo giocare, piccolo e letale, le due dita messe davanti al viso, eccetera eccetera. Lui e Higuain sono complementari, ma nella magica notte torinese non vanno dimenticati gli altri, che sono stati capaci di andare oltre se stessi e di ipotecare la qualificazione.

La doppietta di Dybala è stata una scudisciata sulla schiena nuda del Barcellona e, pure, sull'andamento di una partita dai ritmi non forsennati ma intensissimi. Il Messi de noartri è stato migliore del Messi originale, ha confezionato due capolavori di sinistro, distanti un quarto d'ora l'uno dall'altro (7' e 22'), a sublimare gli assist di Cuadrado e Mandzukic, con la difesa blaugrana molle e statica. Bum-bum e il compito degli spagnoli è diventato subito più delicato del previsto anche perché la Juventus ha tenuto il ritmo alto, altissimo, agevolata dalla disposizione iniziale studiata da Luis Enrique con tre difensori e Mascherano davanti alla difesa, Che in teoria avrebbe dovuto arginare Dybala e nella pratica non l'ha mai fatto. Il giropalla spagnolo è stato a tratti prolungato però quasi mai produttivo, Mathieu su Cuadrado si è rivelata una scelta scellerata, Higuain ha avuto la furbizia di sottrarsi dalla marcatura di Umtiti per fare danni, di Neymar e Suarez si sono visti sprazzi, anzi nemmeno quelli, persino Rakitic e Iniesta hanno dato la sensazione di esse opacizzati.

Il Barcellona se viene attaccato è una squadra normale, se attacca può essere letale. Allegri è stato bravo a gestire il match in modo da circoscrivere il più possibile il rischio di subire gol, malgrado sia bastata una stupidaggine di Khedira in alleggerimento per innescare Messi (rete annullata causa una posizione di fuorigioco) e per costringere Buffon a un intervento quasi proibitivo. Questa è stata la chiave anche della ripresa: tenere l'attenzione al massimo livello, lavorare sui centimetri, presidiare il campo con una ferocia fuori dall'ordinario. E' altrettanto vero, però, che il doppio vantaggio ha consentito ai bianconeri di agire di sponda, insomma di rinculare e di ripartire cercando di fare densità sulla trequarti. Non a caso a Higuain è capitata l'occasione del 3-0 prima dell'intervallo che forse avrebbe piazzato una pietra tombale sul match. Invece nel secondo tempo la Juventus ha dovuto continuare a spremersi e a lottare come se Dybala non avesse segnato una doppietta in venti minuti.

Luis Enrique ha tentato di rimediare riportando il Barcellona al 4-3-3, con André Gomes al posto di Mathieu, Umtiti a sinistra, Mascherano centrale difensivo. Non a caso, la pressione blaugrana è stata diversa e Buffon ha cominciato a vivere una serata più difficile. Il terzo gol però se l'è divorato Higuain dopo 9 minuti, a tu per tu con ter Stegen: un eccesso di sicurezza. Il portiere catalano nulla ha potuto pochi istanti dopo sulla capocciata di Chiellini, mal contrastato da Mascherano: funziona così. La terza rete, comunque, ha ulteriormente spostato gli equilibri della gara, costringendo i catalani ad abbandonare qualsiasi remora ma anche a lasciare ulteriori spazi per le ripartenze bianconere. Quando Chiellini ha bloccato prima con il petto poi con un braccio una legnata dal limite di Neymar, probabilmente molti hanno cominciato ad accarezzare l'idea che la serata era quella giusta. Il Barcellona ha continuato a martellare, la Juventus a provare come dovrà comportarsi al Camp Nou.

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